giovedì, 28 Marzo 2024

“Lo Sputnik V aumenta il rischio di infezione da HIV”: così l’Autority sanitaria sudafricana

Secondo l'Autorità sudafricana per la regolamentazione dei prodotti sanitari, il vaccino russo aumenterebbe il rischio di contrarre l'HIV negli uomini.

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L’Autorità sudafricana per la regolamentazione dei prodotti sanitari, il Sahpra, ha rifiutato il vaccino contro il Covid-19 prodotto in Russia Sputnik V. Pare infatti che il siero russo possa aumentare il rischio che i maschi vaccinati vengano infettati dall’HIV. L’annuncio dell’autorità arriva lunedì 18 ottobre, mesi dopo la presentazione della domanda per l’uso del vaccino, il 23 febbraio, da parte della casa farmaceutica Lamar International Pty (Ltd).

“A seguito di una consultazione con esperti scientifici locali e internazionali e dopo aver considerato tutti i dati disponibili, Sahpra ha deciso che la domanda di Sezione 21 per Sputnik V di Lamar International Pty (Ltd) non può essere approvata in questo momento”, ha affermato in una nota l’Autorità. “Il Sahpra è preoccupato che l’uso del vaccino Sputnik V in Sud Africa, un contesto di alta prevalenza e incidenza dell’HIV, possa aumentare il rischio che i maschi vaccinati contraggono l’HIV”. Il siero sviluppato dal Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology in Russia utilizza infatti una combinazione di due costrutti separati con vettore di adenovirus. Uno si basa sull’adenovirus di tipo 26 (Ad26), mentre l’altro si basa sull’adenovirus di tipo 5 (Ad5), come veicoli di consegna per l’antigene, e proprio l’uso di Ad5 ha sollevato dubbi sulla sicurezza per le popolazioni a rischio di infezione da HIV.

L’autorità ha assicurato che continuerà a riesaminare il vaccino e si attendono i “dati di sicurezza pertinenti a sostegno della domanda”. Nonostante la pubblicazione dei dati, la valutazione pare sia stata particolarmente ostica in quanto i ricercatori non hanno rilasciato il protocollo o i dati di laboratorio per il vaccino. Alcuni scienziati hanno sollevato dubbi sui risultati dello studio di quasi il 92% di efficacia a causa di segnalazioni scadenti.

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