mercoledì, 24 Aprile 2024

Truffati quasi 1.500 investitori, 11 indagati per una frode da oltre 21 milioni di euro

Sono undici gli indagati che avrebbero truffato quasi 1.500 investitori. Sequestrati 21.017.499 euro dai Finanzieri del Comando provinciale di Milano.

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Nei confronti di 11 indagati, residenti in Svizzera, nel territorio lombardo, a Roma e nel pesarese i Finanzieri del comando Provinciale di Milano hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, propedeutico alla confisca di 21.017.499 euro, una somma che gli indagati avrebbero accumulato dopo aver raggirato quasi 1.500 investitori. Tra questi anche numerosi professionisti e imprenditori, convinti a investire in fondi mobiliari costruiti alle Isole Bermuda e nel Lichtenstein.Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto dott. Eugenio Fusco e la direzione del Sostituto Procuratore dott. Luigi Furno della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire l’impianto truffaldino posto in essere dai soggetti indagati, che avevano indotto gli investitori a impiegare le proprie risorse finanziarie, direttamente o attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative del tipo unit linked emesse da compagnie estere, in fondi gestiti da società di investimento a capitale variabile maltesi, che si sono rivelati nel tempo privi di liquidità.

L’attività investigativa, condotta con la collaborazione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, ha permesso di riscontrare che il collocamento delle polizze è avvenuto attraverso una rete di distributori assicurativi italiani tra loro collegati, alcuni dei quali oggi non più esistenti per effetto di operazioni societarie straordinarie intervenute nel corso degli anni. All’esito delle indagini, è emerso altresì che la rete di società finanziarie con sede in territorio maltese è stata completamente smantellata ed il denaro degli investitori non è stato utilizzato per alimentare i fondi in questione, essendo stato, invece, instradato verso l’Italia, transitando anche da conti elvetici, a beneficio dei medesimi soggetti “collocatori” delle polizze assicurative, autori della frode.

Un circolo di denaro che passa per diverse società, senza effettivamente esserci. Tanto che, la rete di società finanziarie con sede a Malta era stata opportunamente smantellata e il denaro era stato instradato verso l’Italia.

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