Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia e Roberto Jonghi Lavarini, radicale di destra, detto il barone nero sono indagati per violazione della legge sul finanziamento dei partiti e riciclaggio. L’indagine è partita dalla Procura di Milano dopo la video-inchiesta di Fanpage sulla lobby nera del partito. Ieri la Guardia di Finanza si è presentata da Lavarini per una perquisizione, Fidanza, invece, dice di aver “appreso dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati a seguito dell’inchiesta di Fanpage. Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sono sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda”. Il fascicolo è stato aperto dai pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi, dopo l’esposto presentato da Europa verde e dai Verdi. In questi giorni, la Guardia di Finanza sta acquisendo il video integrale di Fanpage su disposizione dei pm.
Nella prima parte, audio e immagini parlano di come imprenditori e professionisti sarebbero in grado di trasformare un finanziamento in nero in un contributo elettorale ufficiale. Nello specifico, il finanziatore sarebbe il giornalista di Fanpage che si è finto intermediario di una multinazionale della finanza. Inoltre, nei dialoghi intercorsi tra l’imprenditore, l’attivista Jonghi Lavarini, Fidanza e la neo consigliera di FdI eletta a Palazzo Marino, Chiara Valcepina, volano battute razziste e sessiste e gravi riferimenti a un discorso di Hitler, volti a una donna di religione ebraica. Questo aspetto sarà analizzato dal pm Basilone della sezione che si occupa di terrorismo e del reato di apologia del fascismo.
