Il Primo Ministro rumeno, Florin Cîțu, del Partito nazional-liberale al Governo della Romania è stato sfiduciato a seguito di una mozione che ora aggrava ancora di più una crisi politica già in corso.
La mozione, passata con 281 voti a fronte dei 234 necessari, è stata presentata dal Partito socialdemocratico (PSD) di opposizione e sostenuta dall’ex partner della coalizione USR-Plus e dal partito di estrema destra AUR. La caduta del Governo chiude una crisi politica iniziata un mese fa, quando Cîțu aveva destituito il Ministro della Giustizia, Stelian Ion dell’USR-Plus, per non aver firmato un programma di sviluppo regionale.
Il presidente Klaus Iohannis consulterà ora i legislatori riguardo la nomina di un nuovo Primo Ministro, mentre Cîțu potrebbe rimanere ancora alla guida del governo per altri 45 giorni, con la possibilità di essere riconfermato qualora i legislatori non riuscissero per due volte a trovare un accordo su un nuovo premier.
“Non finisce qui”, ha detto Cîțu. “Un governo cade, ma ne costruirò un altro, basato su valori liberali”. Tuttavia, secondo Claudia Postelnicescu, avvocata e consulente politico romeno, è molto improbabile che ciò avvenga poiché “dal punto di vista legale e politico, Florin Cîțu non ha futuro come Primo Ministro”.