Sono 331 gli ex dipendenti della Banca Mondiale che hanno scritto al board del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) di Washington D.C.: l’obiettivo è stato mettere in guardia sui “rischi senza precedenti alla sua reputazione” correlati ad una indagine interna che ha accusato Kristalina Georgieva, attuale direttore generale del Fmi, di aver manipolato i dati a favore della Cina quando lavorava alla Banca Mondiale.
Le indagini, si legge nella lettera resa nota dal Financial Times, “devono essere affrontate con un’azione decisa e sostanziale per ripristinare la fiducia pubblica nei dati e nelle statistiche della banca, sul fatto sono liberi da ogni manipolazione politica e strategica”. Il documento redatto dagli ex dipendenti della Banca Mondiale, sottolinea poi che i fatti di cui è accusata Georgieva “costituiscono una forma di corruzione istituzionale“, oltre che un “abuso di autorità”. La lettera è stata resa pubblica proprio alla vigilia degli incontri del board del Fondo per esaminare le accuse contro il direttore del Fmi.