martedì, 23 Aprile 2024

Crisi Usa-Cina, Lady Huawei torna a casa: Pechino libera due prigionieri canadesi

La donna era stata arrestata a fine 2018 su richiesta di Washington, che voleva processarla per più reati, tra cui frode bancaria; le autorità statunitensi, l'hanno anche accusata di aver violato le sanzioni all'Iran.

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Lady Huawei può tornare a casa, in Cina. Meng Wanzhou, la 49enne direttrice finanziaria del colosso tecnologico cinese, ha trovato un accordo col Dipartimento di giustizia Usa. La donna era stata arrestata a fine 2018 su richiesta di Washington, che voleva processarla per più reati, tra cui frode bancaria; le autorità statunitensi l’hanno anche accusata di aver violato le sanzioni all’Iran. Ed ora, come da intese, Wanzhou potrà finalmente tornare in patria dopo quasi 3 anni di domiciliari in Canada. La figlia di Ren Zhengfei, il fondatore di Huawei, è stata ripresa dalla tv canadese mentre stava per salire su un volo diretto a Shenzhen. E proprio nelle stesse ore, il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, ha annunciato che due cittadini canadesi detenuti in Cina dal 2018, Michael Kovrig e Michale Spavor, sono stati liberati da Pechino e stanno tornando in patria. I due, un ex diplomatico e un uomo d’affari, erano stati arrestati nel dicembre 2018 in Cina per spionaggio, innescando una crisi diplomatica senza precedenti tra Ottawa e Pechino. La loro incarcerazione è stata vista dal Canada come una misura di ritorsione dopo l’arresto di Meng Wanzhou su richiesta degli Stati Uniti.

L’intesa pare sia scattata perché Meng ha confermato dei “dettagli” riguardanti il suo caso, come la frode a HSBC e altre banche, o il fornire false informazioni sui rapporti fra Huawei e Skycom, società affiliata che vende apparecchiature di telecomunicazione all’Iran. In cambio Lady Huawei ha ottenuto la sospensione del procedimento nei suoi confronti fino all’1 dicembre 2022 e, se rispetterà condizioni ancora non note, il ritiro delle accuse. L’accordo finale sarebbe risolutivo di vari motivi di tensione tra Cina e Usa; tra i due colossi, infatti, i rapporti sono ulteriormente peggiorati nelle ultime settimane dopo l’intesa fra Washington, Gran Bretagna e Australia sui sottomarini nucleari nell’area dell’indo-pacifico, proprio per contrapporsi alla Cina. C’è anche da considerare, però, che nonostante la strada del concordato sia stata tentata già in passato da Trump senza successo, la liberazione di Lady Huawei rischia di innescare nuove critiche verso Joe Biden, già accusato dai repubblicani di eccessiva indulgenza nei confronti di Huawei.

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