È iniziato questa mattina il processo contro il clan nigeriano dei Vikings/Arobaga che negli ultimi anni è accusato di aver portato nella città di Ferrara violenza, aggressioni e traffico di droga. Gli imputati sono 17 e sono stati chiamati a rispondere (in videoconferenza dalle carceri) di associazione a delinquere di stampo mafioso davanti al Tribunale collegiale, formato da Lepore, Martinelli e Migliorelli, e al Pm della Dda di Bologna, Roberto Ceroni, che ha coordinato l’indagine insieme alla procura di Ferrara condotta dalla squadra mobile locale.
Il Comune di Ferrara e una delle vittime dei ricatti del capo del clan a Ferrara, Emmanuel Okenwa si sono costituiti parte civile. Per il Comune, oltre agli avvocati Forlani e Vaccari, era presente il vicesindaco Nicola Lodi, da anni impegnato nella lotta contro la mafia nigeriana: “Ci siamo costituiti per dare una risposta e chiedere i danni a questo clan che ha degradato un pezzo della città: chiediamo ai magistrati pene esemplari e risarcimenti, anche simbolici è ovvio, contro chi aveva trasformato la nostra città in un proprio dominio”.
Il Tribunale ha inoltre stabilito una perizia sulle trascrizioni delle intercettazioni che sono alla base dell’impianto d’accusa e che evidenziano i legami tra i diversi imputati al clan. Le difese sostengono invece che si tratta solo di episodi singoli contestati, come le cessioni di droga, e che non sussiste il legame associativo mafioso.
Le prossime udienze saranno l’1 e 15 dicembre, a cui seguiranno dal 19 gennaio 2022 udienze ogni mercoledì fino al verdetto.