martedì, 19 Marzo 2024

Diodato, all’Arena di Verona una grande festa dell’anima: un successo annunciato

“Che magia! Non dimenticherò mai questa armonia. È stato esattamente ciò che ho sognato in tutti questi mesi. La nostra festa dell’anima. Siamo diventati un corpo unico. Eravamo NOI. Grazie da questo cuore gonfio di gioia e d’amore.”

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Domenica 19 settembre, Diodato “ha illuminato e fatto risuonare l’Arena di Verona con la sua voce, la sua musica e uno spettacolo magico e intenso. Una grande festa dell’anima per riprendere in mano il futuro”.

Dopo un lungo tour che lo ha visto protagonista in tutta Italia è finalmente arrivata la tanto attesa serata all’Arena di Verona. Dopo l’esibizione senza pubblico questa del 19 è staata sicuramente la sua prima esibizione live nel tempio della musica.

Con una serata suggestiva, piena di fascino ed emozioni arricchita dal calore del pubblico e dalla location unica nel suo genere, Diodato è tornato in Arena, e lo ha fatto con tanti amici per oltre due ore di musica. Sul palco Manuel Agnelli, Gnu Quartet, Roy Paci, Ghemon, Manuel Agnelli, Nina Zilli, Paolo Buonvino e Roberto Baggio che durante il concerto è salito sul palco per una partita improvvisata a biliardino.

“Che magia! Non dimenticherò mai questa armonia. È stato esattamente ciò che ho sognato in tutti questi mesi. La nostra festa dell’anima. Siamo diventati un corpo unico.
Eravamo NOI. Grazie da questo cuore gonfio di gioia e d’amore.”

Un lungo live fatto di momenti diversi, da quelli più intimi a momenti più orchestrali e potenti dove il pubblico è stato coinvolto sin dal primo momento. Luci e video sono stati curati da Filippo Rosti, diffusi da 8 moduli di led wall.

La band che lo ha accompagnato per tutta l’estate è tornata sul palco al completo. Insieme a Diodat il Maestro Rodrigo D’Erasmo al violino, Greta Zuccoli alla voce, Andrea Bianchi alle chitarre, Alessandro Commisso alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso, Lorenzo Di Blasi alle tastiere, Beppe Scardino al sax baritono e flauto e Stefano “Piri” Colosimo alla tromba e flicorno.

Gnu Quartet, quartetto straordinario composto da Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino, Raffaele Rebaudengo alla viola e Stefano Cabrera al violoncello, con cui Antonio ha condiviso grandi esperienze in passato e che è diventato parte potente e importante del live, ha accompagnato Diodato durante gran parte del concerto nei brani con gli ospiti.

Con Manuel Agnelli è nata una versione inedita della sua “Uomo Fragile”, contenuta nel e in trio con Agnelli e Paolo Buonvino ha cantato una versione toccante de La voce del silenzio. Sempre con Buonvino ha reso omaggio alla tradizione pugliese con Beddha ci dormi. Adesso ha visto, come già accadde a Sanremo 2018, la partecipazione di Ghemon e Roy Paci che con lui hanno fatto un tributo a Bindi con Arrivederci. Nina Zilli verso la fine del concerto ha affiancato Diodato in 24mila baci riportandoci alla serata dedicata alla canzone d’autore nel Sanremo 2020.

Una serata indimenticabile, un successo annunciato, e curiosamente il giorno successivo al concerto il brano “Fai Rumore” ha conquistato il terzo disco di platino.

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