venerdì, 29 Marzo 2024

Bimbo morto precipitato dal balcone, fermato il domestico con accusa di omicidio

La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di un 38enne. L'uomo, un collaboratore domestico piuttosto conosciuto in via Foria, è al momento il principale indiziato della morte del piccolo Samuele.

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La Polizia di Stato ha effettuato un provvedimento di fermo, sotto ordine della Procura di Napoli, nei riguardi di un uomo di 38 anni: l’individuo al momento è ritenuto dalle autorità l’indiziato numero uno dell’omicidio del piccolo Samuele, consumatosi ieri in via Foria a Napoli. L’uomo è un collaboratore domestico piuttosto conosciuto nella zona in cui abita. Il provvedimento, al momento in stand by, è sottoposto al giudizio di convalida del giudice, in quanto finora l’ipotesi più tangibile era quella dell’incidente con relativa caduta dal balcone del bimbo.

Secondo le ricostruzioni il 38enne, vista la forte fiducia riposta nei suoi riguardi, aveva accesso alle abitazioni di diverse famiglie del quartiere, venendo descritto come una personalità piuttosto chiusa caratterialmente. Mentre si consumava la tragedia, la mamma del piccolo si era allontanata dalla stanza in cui stava il figlio e, stando alla ricostruzione investigativa, il collaboratore domestico avrebbe approfittato dell’assenza della donna per lanciare dal balcone il bambino.

Appena la notizia ha preso piede, il quartiere è caduto in un misto di stupore e incredulità, tanto che una donna ha urlato: “Non è possibile ammazzare un bimbo”. Sentimenti che si sono poi trasformati in rabbia una volta appreso il fermo dell’uomo. Lumini, fiori bianchi e peluche in via Foria davanti al palazzo, con i passanti a sostare qualche minuto in segno di rispetto per la dipartita di Samuele, il quale viene commemorato con un segno della croce o con uno sguardo verso il balcone del terzo piano.

Tanti i commenti di alcune donne per il triste accaduto, “È un dolore troppo forte, non riesco a immaginare il dolore dei genitori e della mamma che è anche incinta. Povera donna” afferma una, mentre un’altra dice: “Non ci resta che pregare per questa povera giovane anima candida che è volata in cielo diventato un angioletto. Io sono cattolica ma a volte mi chiedo perché ai criminali non succede nulla e poi un bimbo innocente debba morire così. Davvero non lo capisco”. Tra i numerosi messaggi lasciati con i fiori, un bigliettino recita: “Adesso giochi con gli angeli”.

Incessante l’andirivieni dei cittadini del quartiere, che vogliono a loro modo lasciare un segno di affetto e vicinanza ai genitori, così come le numerose mamme che si recano sul posto insieme ai loro figli ad offrire un fiore o un messaggio. Un esempio iconico è quello di Anna, una giovane madre recatasi in via Foria insieme alla figlia di 8 anni: “Da mamma non riesco nemmeno a immaginare il dolore della mamma di questo angioletto, stamattina è stata proprio mia figlia a dirmi ‘Mamma andiamo a portare un fiore'”.

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