Il raidi condotto dagli americani il 28 agosto in Afghanistan, quello in cui nell’attacco con un drone nella regione di Nagahar sarebbero morti due importanti esponenti di vertice dell’Isis-K, è stato in realtà tutto uno sbaglio, costato la vita a 10 civili tra cui 7 bambini. È emerso al termine di una inchiesta militare condotta dagli Stati Uniti, come ha ammesso lo stesso Pentagono. Il mezzo preso di mira non rappresentava effettivamente una minaccia legata all’Isis-K, quelle che dalle rilevazioni apparivano agli americani come bombe, altro non sarebbero state che taniche piene d’acqua.
Ad annunciarlo al Pentagono è stato il generale Kenneth McKenzie, comandante dell’Us Central Command: “Il raid è stato deciso in base alla convinzione che avrebbe impedito una minaccia imminente contro le nostre forze e le persone che cercavano di essere evacuate attraverso l’aeroporto ma è stato un errore e offro le mie sincere scuse” – ha dichiarato McKenzie. Il generale si è detto pienamente responsabile di ciò che è accaduto e del tragico epilogo che ha provocato.