sabato, 20 Aprile 2024

Calano ricoveri e contagi, frena la vaccinazione negli over50. In ospedale quasi tutti no-vax

Diminuiscono i nuovi casi così come i ricoveri e le terapie intensive, appannaggio quasi esclusivamente di no-vax, ma c'è anche un rallentamento della somministrazione di vaccini.

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I nuovi casi di Covid sono scesi del 14,7%, i ricoveri ordinari del 3,3% e le terapie intensive dell’1,6%. Come fa sapere la Fondazione Gimbe tramite il monitoraggio della settimana che va dall’8 al 14 settembre, in ospedale sono presenti quasi esclusivamente persone non vaccinate. Sono diminuite però anche le somministrazioni delle prime dosi di vaccini, ben 200mila in meno della settimana precedente. A tentennare sono soprattutto gli over 50, specialmente in Calabria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e nella provincia di Bolzano, per un totale di 3 milioni di italiani over 50 privi di copertura vaccinale. Come fa sapere Gimbe, sono 10 milioni le dosi di vaccino conservate in frigo, mentre il 33,7% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni non ha ancora ricevuto la prima dose.

“È inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici – ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe -, tra cui medici e politici che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati”.

“Il progressivo aumento delle coperture vaccinali – ha proseguito- e l’adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia – ha concluso Cartabellotta -, con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid”.

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