sabato, 20 Aprile 2024

Donne afghane sfidano i talebani e rivendicano il diritto ai colori

Con gli hashtag #DoNotTouchMyClothes e #AfghanistanCulture, è partita la rivoluzione delle donne afghane contro i talebani e il burqa, in difesa delle tradizioni afghane.

Da non perdere

Con gli hashtag #DoNotTouchMyClothes, letteralmente “non toccate i miei vestiti”, e #AfghanistanCulture, è partita la rivoluzione delle donne afghane con l’obiettivo di far conoscere i veri abiti tradizionali del Paese, contrapponendosi alla posizione dei talebani secondo i quali il burqa sia legato ad una tradizione afghana. Si tratta, invece, di un abito tradizionale indossato dalle donne che abitavano i Paesi del Golfo.

La campagna, che sta riscuotendo grande successo sui social, è stata lanciata da Bahar Jalali, ex docente di storia all’American University con l’allarme “Nostra identità sotto attacco”. “Voglio che il mondo sappia che questi abiti non appartengono alla nostra cultura, alla nostra identità”, ha detto la storica all’emittente britannica Bbc, aggiungendo di aver iniziato a pubblicare immagini di abiti tradizionali afghani.

Le fa eco Ruhi Kahn, ricercatrice della London School of Economics, affermando che la tradizione afghana è “tutta incentrata sulla gioia ed i colori” e che la campagna online “non è solo una protesta contro le regole imposte dai Talebani, sulla base di quello che loro ritengono islamico, ma anche contro l’idea occidentale di quello che le donne afghane dovrebbero indossare“.

Anche la giornalista Kahkashan Koofi ha voluto posare su Twitter senza burqa e con indosso un abito tradizionale verde smeraldo. La 28enne, che ha perso il proprio ruolo alla tv di Stato dopo il ritorno dei talebani, appare col capo coperto da uno scialle bianco: una sfida alle regole che impongono alle donne di uscire indossando rigorosamente il burqa nero. “Quando mi sono guardata allo specchio ho avuto un attimo di pace, qui viviamo in prigione“, ha detto al Washington Post la giovane, oggi nascosta insieme alla sua famiglia per paura di ritorsioni.

Ultime notizie