venerdì, 19 Aprile 2024

Covid Lazio, primi test salivari a scuola: coinvolti 30mila alunni

L'assessore regionale alla Salute: "Se c'è un caso positivo, viene isolato. Tutta questa attività serve per evitare chiusure di plessi scolastici, per intervenire chirurgicamente lì dove ci potrebbero essere casi di positività".

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L’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, questa mattina, nel corso della visita all’istituto comprensivo Bachelet, nel quartiere Torrino di Roma, ha annunciato l’avvio dei test salivari anti-Covid nelle cosiddette “scuole sentinella”. Una campagna di prevenzione che coinvolgerà circa 30mila alunni sull’intero territorio regionale, secondo D’Amato.

Nell’istituto Bachelet, dove è iniziata la raccolta volontaria di campioni tra gli studenti, l’assessore ha spiegato l’utilità della campagna, “semplice e non invasiva”: “È un test con prelievo salivare di natura molecolare che viene processato in laboratorio. Se c’è un caso positivo, viene isolato. Tutta questa attività serve per evitare chiusure di plessi scolastici, per intervenire chirurgicamente lì dove ci potrebbero essere casi di positività“.

Poi, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla somministrazione delle terze dosi di vaccino, spiegando che “stiamo già reclutando i trapiantati di organo solido, che nella nostra regione sono circa 5 mila e si stanno contattando proprio in queste ore per fissare gli appuntamenti presso le strutture di vaccinazione. Inoltre siamo in attesa della circolare ministeriale in cui, oltre ai trapiantati vengano definiti gli altri soggetti, sicuramente parleremo degli immunodepressi. Ci sarà sicuramente la parte onco-ematologica, ma poi questo lo vedremo con la circolare“.
I trapiantati – ha detto ancora l’assessore – potrebbero avere un minor tasso anticorpale e, pertanto, un richiamo aumenta la capacità di prevenzione e sicurezza, nel caso venissero a contatto con la malattia“.

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