giovedì, 28 Marzo 2024

Tormenta e minaccia i dipendenti: in manette per estorsione amministratore di 21 cooperative taxi

L'imprenditore minacciava i suoi soci e dipendenti. Le vittime erano costrette a versare ingenti somme di denaro per non essere licenziate.

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Un imprenditore, considerato amministratore di fatto di 21 società cooperative operanti nel settore del trasporto persone, è stato arrestato a Roma dalla Guardia di Finanza per il reato di estorsione. Secondo le accuse, tormentava i suoi dipendenti tassisti-autisti minacciandoli anche di licenziamento. L’uomo si trova ora ai domiciliari e le cooperative sono state poste in liquidazione dal ministero dello Sviluppo Economico, che ha nominato dei commissari liquidatori.

Le investigazioni, sviluppatesi attraverso perquisizioni, analisi delle movimentazioni bancarie e indagini tecniche, hanno portato alla luce uno “spaccato criminale” consolidato e diffuso. L’indagato teneva sotto scacco tassisti e soci-lavoratori di numerose cooperative di taxi e noleggio con conducente, i quali erano costretti a sottostare a regole economiche oppressive pur di non perdere il posto di lavoro. L’uomo sfruttava le vittime e le minacciava di licenziamento, di privarle delle vetture usate per l’attività e persino di promuovere azioni legali pretestuose.

Da luglio 2018 ad oggi, i tassisti-autisti sono stati obbligati ad effettuare indebiti e reiterati versamenti di consistenti somme di danaro con la predisposizione di buste paga di comodo contenenti indicazioni fittizie sugli introiti conseguiti. Persino nel corso del primo lockdown del 2020, l’indagato ha continuato a pretendere pagamenti nonostante l’I.N.P.S. avesse riconosciuto ed erogato alle società i 600 euro previsti dal fondo di integrazione salariale

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