giovedì, 25 Aprile 2024

Dall’empowerment femminile al Black Lives Matter, 40 volte Beyoncé: l’evoluzione di un’Artista

Partendo dall'esordio con le Destiny's Child fino alla sua carriera da solista l'artista, anche oggi che compie 40 anni non smette di parlare di diritti femminili e di emancipazione.

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Beyoncé è una delle figure più rappresentative della sua generazione. Non solo artisticamente ma anche per ciò che la sua figura, di donna e afroamericana, ha rappresentato per il suo pubblico. Il Girl Power e il Black Lives Matter si sono fusi in una artista che ha saputo fare spettacolo e comunicazione (sociale e politica), a modo suo, senza tradire le sue radici, anzi, esaltandole. Arrivata ai 40 anni, è giunto il momento di fare un punto su ciò che Beyoncé ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà per la musica, e la società americana (e non solo).

Beyoncé e le Destiny’s Child: storia di una emancipazione femminile
Prima di essere conosciuta anche come Beyoncé, la cantante è stata uno dei membri principali delle Destiny’s Child, il gruppo musicale tutto al femminile fondato da suo padre. Al suo fianco si sono avvicendate diverse colleghe. Ma quelle più note al grande pubblico e che hanno raggiunto il successo planetario con lei sono Kelly Rowland e Michelle William.

Sin da tempi del primo progetto musicale la signora Carter e le Destiny hanno sempre portato avanti un messaggio di inclusività e di empowerment femminile. Uomini e donne sono alla pari, la donna non ha bisogno dell’uomo per pagare le bollette e soddisfare i suoi desideri, così cantano in Bills bills bills. Ma ci sono anche gli uomini che devono accettare e convivere con i propri sentimenti, non negandoli come racconta “No, No, No“. Bug a Boo è una sorta di inno contro i comportamenti seccanti (quasi da stalker) dei corteggiatori maschili. L’apice dell’indipendenza femminile nei testi si raggiunge con Independent Women Part I, lead single della colonna sonora del film Charlie’s Angels del 2000. Il brano segna il momento più alto del messaggio dell’indipendenza femminile lanciato dal gruppo. Una sorta di rieducazione sentimentale per i signori uomini, sulla scia già aperta da Madonna e le Spice Girls.

Oltre ai singoli commerciali, che seguivano una produzione prettamente R&B, con qualche sfumatura rap, le Destiny’s Child hanno lanciato un messaggio di inclusività e di body positivity prima ancora che diventassero argomenti trend negli ultimi anni. Il singolo Bootylicious segna l’introduzione di un ideale femminile formoso e prosperoso, sfatando i canoni di una donna magra e piatta. Il passaggio ad una solidarietà femminile più matura viene segnato con Girl.

Beyoncé: una carriera solista all’insegna della rivoluzione
Dopo la fine dell’esperienza con le Destiny’s Child la cantante si concentra sulla sua carriera solista. Durante tutta la sua produzione musicale affronta diversi temi mantenendo sempre una linea femminista, attualizzando però la sua posizione. Con l’avvento dei social cambia anche il modo di comunicare con i fan e con la nascita di nuovi movimenti. I dibattiti sociali in corso permettono a Beyoncé di affrontare tematiche fino a quel momento poco trattate nella musica. La sua produzione musicale solista si concentra sempre su una linea r&b adeguandosi però ai tempi e alle influenze, mai seguendo troppo le mode.

L’artista diventa sempre più poliedrica. Non solo body positivity con brani come Move Your Body per la campagna contro l’obesità lanciata da Michelle Obama, femminismo Irreplaceable, If I Were a Boy, Run The World (Girls) ma anche un ritorno alle origini della cultura africana. Infatti, sotto il temibile governo Trump Beyoncé, sempre al fianco di Obama durante il suo governo, inizia la riscoperta di temi scottanti. Non solo diritti delle minoranze, ma una vera e propria valorizzazione delle vite dei cittadini afro americani, sempre più vittime di ingiustizie durante il governo del miliardario.

La musica di Beyoncé inizia a raccontare una storia, prima attraverso un video album omonimo, e poi una rivoluzione, con l’album/film Lemonade. Il messaggio è nuovamente indirizzato alle donne (afroamericane), che devono svegliarsi dal torpore culturale e sociale che le ha soppresse. Le citazioni, i look, le immagini, i simboli appartengono tutti alle tradizioni dell’Africa, valorizzando la bellezza di una cultura soppressa dalle influenze dei bianchi.

Black Lives Matter
Beyoncé diventa così un simbolo della battaglia del Black Lives Matters, con brani come Formation, Freedom e Black Parade. Con l’album The Lion King: The Gift, versione estesa della colonna sonora del live action Disney Il Re Leone, la cantante attraverso soul, hip hop e afrobeat, continua l’esaltazione delle sue radici, distaccandosi definitivamente dal mondo pop e dagli stereotipi che lo accompagnano.

La sua ultima fatica video, Mood 4 Eva, racconta la storia di un giovane principe africano che fugge dalla sua casa dopo la morte del padre, intraprende un viaggio di identità e reclama il trono. Un video ricco di significati, citazioni, e celebrazioni. La storia di una terra invasa, saccheggiata e privata di personalità dagli altri popoli per troppi secoli. Beyoncé si è quindi staccata dall’immagine di superstar della musica per diventare regina e musa della rinascita culturale di un popolo, attuando temi e problematiche al mondo che evolve.

 

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