martedì, 23 Aprile 2024

Invalido torturato e rapinato, coppia agli arresti domiciliari

Nel maggio scorso tre soggetti avevano aggredito con calci e pugni la vittima, rubandogli il denaro contante, alcuni capi di vestiario e la bicicletta, ricorrendo a violenze e vere e proprie torture.

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I Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze, dott. Giampaolo Boninsegna, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo fiorentino, firmata dal sostituto procuratore dott.ssa Giulia Tramonti. Le indagini svolte hanno consentito di individuare gli autori di una rapina consumata a Scarperia e San Piero il 16 maggio scorso, ai danni di un soggetto disabile.

In quella occasione, tre soggetti avevano aggredito con calci e pugni il malcapitato, rubandogli il denaro contante custodito nel portafogli, alcuni capi di vestiario e la sua bicicletta, poi abbandonata durante la fuga. Gli aggressori avevano anche utilizzato strumenti idonei a neutralizzare le resistenze opposte dall’uomo, come l’uso di una coperta imbevuta di varichina e acqua introdotta nella gola, come la tecnica di tortura denominata water boarding.

A seguito della violenza patita, il disabile ha riportato un trauma cranico giudicato guaribile in 25 giorni. La vittima era stata anche esortata da uno degli autori del fatto, raggiunto dal provvedimento restrittivo, a rammentare bene il suo volto, di modo da riferirlo ai Carabinieri che comunque non gli avrebbero fatto alcunché. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, allertati dai vicini di casa, erano subito accorsi per raccogliere i primi elementi utili alle indagini.

Dalle informazioni assunte dai testimoni e ai sistemi di videosorveglianza presenti nelle aree limitrofe, gli operanti hanno individuato due soggetti, già noti alle forze dell’ordine, un uomo di 46 anni, C.F., e la sua compagna, D.V., di 24 anni. Quest’ultima, in passato, aveva avuto una relazione sentimentale con la vittima.
Grazie agli elementi raccolti dagli inquirenti, è stata emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari e i due soggetti, appena individuati nel corso di un servizio predisposto, sono stati arrestati e accompagnati presso il loro domicilio.

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