Clarissa Ward, giornalista della CNN. A lavoro come molti giornalisti da tutto il mondo in queste drammatiche ore a Kabul, città dilaniata da una crisi profonda scoppiata nel giro di pochi giorni a causa del dietro-front americano e alleato dai territori per vent’anni custoditi e mantenuti, non senza un alto costo di vite umane, in un clima “pacifico”.
Un lavoro reso ancora più difficile dalle minacce dei talebani, armati di fucili, che a Clarissa e alla sua troupe si sono rivolti intimandole di coprirsi il volto, altrimenti non le avrebbero rivolto la parola. I miliziani, infatti, le si sono avvicinati, mentre un video reporter è riuscito ad immortalare il momento drammatico con un video su twitter
“Si sentono colpi d’arma da fuoco in continuazione“, dice la giornalista; anche i civili tentano di avvicinarla, ansiosi di ricevere qualche consiglio sull’iter da seguire per lasciare l’Afghanistan. Proprio in quel momento il gruppo di giornalisti viene bloccato dai talebani che, minacciosi, cercano di colpire il produttore, mentre la giornalista e i collaboratori si allontanano, salvandosi solo grazie a un regolare permesso di circolazione.