Anche l’esame del Dna conferma che è di Laura Ziliani il corpo ritrovato tra la vegetazione a Temù, in Val Camonica, la scorsa domenica 8 agosto.
L’esame comparativo è stato effettuato fra il dna del cadavere è quello della seconda figlia della donna, scomparsa l’8 maggio scorso. Già in fase di autopsia il corpo era stato riconosciuto per una ciste sotto il piede destro. L’esito dell’autopsia è stato depositato in Procura dai medici di medicina legale degli Spedali civili di Brescia.
Per la morte della ex vigilessa, la pm di Brescia Caty Bressanelli, a capo delle indagini dei Carabinieri, il 28 giugno scorso ha iscritto nel registro degli indagati due delle tre figlie della donna, di 19 e 27 anni, e il fidanzato di quest’ultima con l’ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Una delle ipotesi investigative è quella del movente economico. I contrasti fra la Ziliani e le sue due figlie riguardavano un bed and breakfast che le figlie volevano realizzare nella casa di famiglia in via Ballardini a Temù, su cui la madre aveva qualche remora. Fra Temù, Malonno, Edolo e Brescia la donna possedeva un ingente patrimonio immobiliare di una decina di abitazioni.