mercoledì, 24 Aprile 2024

Onu, Rapporto sul clima: cambiamenti irreversibili per millenni

Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di CO2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800mila anni.

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È stata resa nota quest’oggi la prima delle tre parti del sesto rapporto dell’Ipcc (il gruppo di scienziati esperti in cambiamento climatico) approvato dai 195 governi dell’Onu. Un rapporto che descrive il nostro Pianeta come gravemente malato e quasi incurabile.

Uno dei dati più significativi è quello relativo alla qualità dell’aria: nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di CO2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800mila anni. Ciò ha provocato, negli ultimi 50 anni, una crescita della temperatura della Terra a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2mila anni. Registrato un aumento medio del livello del mare a una velocità mai vista negli ultimi 3mila anni.

I più importanti indicatori climatici (atmosfera, oceani, ghiacci), spiegano gli scienziati, stanno cambiando a una velocità mai osservata negli ultimi secoli e millenni: le emissioni antropiche hanno raggiunto nel 2019 concentrazioni di 410 parti per milione per la CO2 e 1.866 parti per miliardo per il metano.

Mediamente la temperatura globale del pianeta nel decennio 2011-2020 è stata di 1,09 gradi centigradi superiore a quella del periodo 1850-1900 con un riscaldamento più accentuato sulle terre emerse rispetto all’oceano. Il ruolo principale nel riscaldamento climatico è quelle ricoperto dalle emissioni di gas serra derivate dalle attività umane.

Questo rapporto è un riscontro oggettivo“, ha detto la copresidente del gruppo di lavoro i dell’Ipcc, Valèrie Masson-Delmotte, “ora abbiamo un quadro molto più chiaro del clima passato, presente e futuro, che è essenziale per capire dove siamo diretti, cosa si può fare e come ci possiamo preparare“. Il rapporto mostra che le attività umane hanno ancora la possibilità di determinare il corso del clima. Ridurre le emissioni di CO2 porterebbe effetti positivi sulla qualità dell’aria, osservabili su una scala temporale di alcuni anni. In caso contrario, gli effetti sulla temperatura del pianeta saranno visibili solo dopo molti decenni. È estremamente urgente un intervento tempestivo e sostanziale per la riduzione delle emissioni in grado di alterare il clima.

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