giovedì, 25 Aprile 2024

Attacco hacker alla Regione Lazio, chiesto il riscatto: “La campagna vaccinale va avanti”

Il cryptolocker potrebbe essersi infiltrato nella rete grazie a una mail infetta. In caso di pagamento non c'è alcuna garanzia che il sistema venga effettivamente sbloccato.

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Un virus di tipo cryptolocker, in grado di bloccare tutti i sistemi informatici senza compromettere i dati, e la richiesta di un riscatto per “liberare” il sistema. Secondo quanto battuto da diverse agenzie di stampa e stando a quanto riportato dall’edizione romana de La Repubblica, è questo il succo dell’attacco informatico che da questa mattina tiene sotto scacco la Regione Lazio, in particolare la piattaforma per la prenotazione dei vaccini.

La Polizia Postale ha subito avviato le indagini per tentare di ricostruire l’accaduto, ma soprattutto per ripristinare il funzionamento di tutti i sistemi. Dopo ore di grande imbarazzo e oggettiva difficoltà, sulla pagina della Regione Lazio è comparso un post: “La campagna vaccinale sta procedendo e proseguirà regolarmente –  si legge -, non c’è stata nessuna interruzione e non ci sarà nei prossimi giorni. L’attacco Hacker non è riuscito a bloccare la campagna vaccinale del Lazio”.

“Ringraziamo tutti i nostri operatori che si stanno impegnando per garantire tutte le somministrazioni. Chi è prenotato, può andare tranquillamente nei centri vaccinali.
Ringraziamo il Commissario Figliuolo per la disponibilità che ci ha dato nel garantire il supporto nel trasferimento dei flussi nell’anagrafe vaccinale nazionale. Non ci fermeremo di fronte a questo attacco” si conclude il post.

Il sistema potrebbe essere stato infettato da una mail contente il trojan, aperta da un utente e propagatosi in tutta la rete interna. Dovesse essere confermata la richiesta di riscatto, come altri casi insegnano, non c’è alcuna garanzia di sblocco una volta avvenuto il pagamento.

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