venerdì, 29 Marzo 2024

A Madrid una piazza per Raffaella Carrà nel quartiere gay friendly. L’Italia tace

Madrid avrà una piazza dedicata a Raffaella Carrà tra il quartiere di Chueca, popolare tra la comunità gay e quello di Malasaña, quartiere alternativo.

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È ufficiale, Madrid avrà una piazza dedicata a Raffaella Carrà. Lo conferma il partito progressista Más Madrid, dopo che la loro iniziativa per intitolare un luogo alla poliedrica artista italiana è stata da poco approvata dalla maggioranza. Unico voto contrario quello del partito di destra Vox.

La piazza scelta è in via Fuencarral, tra il quartiere di Chueca, popolare tra la comunità gay di Madrid e quello di Malasaña, quartiere alternativo dove è nato il concetto di movida negli anni ’80.

“Raffaella non è stata solo una fantastica artista le cui canzoni abbiamo tutti ballato. È stata anche un’icona di libertà per diverse generazioni di giovani spagnoli, una delle prime referenti a parlare in tv di libertà sessuale, dei diritti LGBT, del diritto di vivere tutti come vogliamo” afferma Rita Mestre, portavoce di Más Madrid.

L’esponente spagnola aggiunge inoltre che “Raffaella amava Madrid, camminare per le sue strade, nel 2017 aveva anche dato il proprio supporto a realizzare l’enorme bandiera arcobaleno che stavamo realizzando con il Municipio della città, per questo merita uno spazio in questa città”.

La Spagna, che sembra amarla più dei suoi concittadini, proprio nel 2018 l’aveva insignita del titolo di Dama al ‘Orden del Mérito Civil’, una delle massime onorificenze del Governo spagnolo. In quell’occasione a proposito di come invece le istituzioni del suo paese d’origine la ignorassero, l’artista bolognese aveva commentato “In Italia invece io sono una milite ignota. Ma non chiedo nulla”.

Per questa dichiarazione, Raffaella aveva anche ricevuto il Tapiro d’oro di Striscia la Notizia, alla cui consegna, con la sua grande classe aveva dichiarato “il bene della gente è il premio più grande”.

L’assenza di un riconoscimento alla grande artista sembra ancora più assurda se si pensa che Pippo Baudo e Gerry Scotti siano commendatori della Repubblica e Flavio Insinna e Andrea Delogu Cavalieri della Repubblica.

Recentemente, dopo la sua tragica scomparsa, Cristiano Malgioglio ha proposto di intitolare almeno uno studio della Rai all’artista. Richiesta ancora rimasta inascoltata. Sembra che la locuzione nemo propheta in patria non sbagli.

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