giovedì, 25 Aprile 2024

Muore di overdose davanti a casa degli spacciatori: in manette 2 sorelle e i compagni

Le indagini sono state avviate dopo la morte del pescatore e grazie a delle intercettazioni telefoniche e ambientali dei Carabinieri è emerso che nel palazzo veniva condotta la gestione di spaccio di droga a gestione familiare.

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I Carabinieri di Catania hanno arrestato quattro persone per spaccio di crack e cocaina. In manette sono finite due sorelle, il compagno di una delle due e il marito dell’altra. Nei loro confronti i militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale.

I Carabinieri sono intervenuti dopo aver ritrovato il corpo di un pescatore di 57 anni, morto sembra per overdose davanti una palazzina di case popolari di via Toledo. Secondo le indagini, grazie a delle intercettazioni telefoniche e ambientali dei Carabinieri è emerso che nel palazzo veniva condotta la gestione di spaccio di droga a gestione familiare.

A gestirlo nella sua casa, secondo l’accusa, Giuseppe Cannone, 57 anni, insieme alla compagna Alfia Litrico, di 42 anni, della cognata Adriana Litrico, 28enne, e di suo marito Alfio D’Ignoti Parenti, di 31.

Dalle indagini è risalito che il pescatore, cardiopatico, dopo una notte di lavoro in mare avrebbe comprato dai quattro della cocaina, poi assunta davanti la palazzina di via Toledo, dove è stato trovato senza vita.

Dopo la morte dell’uomo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’attività di spaccio della famiglia non si è fermata, è continuata esclusivamente con acquirenti sconosciuti, che continuavano a presentarsi fuori la loro porta per privilegiare le cessioni di quantitativi più consistenti di stupefacente esclusivamente ad acquirenti di fiducia. Il gip ha disposto il carcere per Cannone e D’Ignoti Parenti e i domiciliari per le due sorelle, Alfia e Adriana Litrico.

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