Dopo un’ispezione durata 14 ore, da parte delle autorità italiane, la nave GeoBarents di Medici senza frontiere – che nei giorni scorsi aveva soccorso 410 migranti al largo della Libia – è stata bloccata nel porto di Augusta “sulla base di deficienze riscontrate”. È la tredicesima volta, in 3 anni, che l’Italia blocca navi umanitarie. “Nei primi sei mesi dell’anno – ricorda Msf – 721 persone hanno perso la vita in mare. Faremo tutto il possibile per tornare nel Mediterraneo a salvare vite”.
Intanto sono state sospese le ricerche dei dispersi del naufragio avvenuto lo scorso 30 giugno fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, 9 i migranti di cui non si trovano tracce, secondo l’Unicef sarebbero invece 10.
Le motovedette dei Capitaneria, Guardia di finanza e Carabinieri hanno abbandonato dalle prime ore della mattina il tratto di mare dove è avvenuto il disastro, a seguito dello scadere delle 72 ore, arco di tempo durante il quale si presume di poter rinvenire i dispersi in mare.
Le ricerche sono comunque andate avanti per tutta la giornata di ieri e potrebbero eventualmente riprendere qualora dovesse emerge qualsiasi tipo di traccia collegata ai dispersi.
Cosa era successo:
Migranti, naufragio a largo di Lampedusa: 7 morti. Nella notte 4 sbarchi con 256 disperati