mercoledì, 24 Aprile 2024

Imprenditore suicida sommerso dai debiti: arrestato usuraio

Attività ceduta con una scrittura privata in cambio di 250 euro al mese fino alla morte di uno dei due firmatari. Pochi mesi dopo, "incredibilmente", il titolare del bar è stato trovato morto suicida.

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Aveva costretto il titolare di bar pasticceria-tabacchi a cedergli l’attività per un prestito a usura divenuto insostenibile, con l’uomo poi arrivato a suicidarsi di lì a poco. Il 51enne Gennaro Ferrara, affiliato al clan Bisogno, pregiudicato per associazione per delinquere di stampo camorristico, è stato arrestato stamattina al termine delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno. Dovrà rispondere del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, erogazione di finanziamenti non autorizzata e trasferimento fraudolento di beni e valori.

Le indagini hanno avuto inizio nel 2019, con l’acquisizione da parte della famiglia Ferrara di un bar a Cava dei Tirreni, il cui proprietario si è suicidato il 28 luglio 2015 sommerso dai debiti contratti. Il titolare del bar in questione aveva ricevuto un prestito a condizioni usurarie dal Ferrara, divenuto poi una vera e propria estorsione. La proprietà del locale era poi passata al 51enne tramite un contratto capestro le cui condizioni prevedevano che gli utili fossero all’80% del Ferrara mente i rischi e i debiti restavano a carico dell’imprenditore.

Il titolare del bar aveva poi firmato una scrittura privata che sanciva il passaggio dell’attività in cambio del versamento di una quota di 250 euro al mese fino alla morte di uno dei due firmatari. Pochi mesi dopo, “incredibilmente”, il titolare del bar fu trovato morto. I carabinieri hanno successivamente sequestrato alla famiglia Ferrara 90mila e 500 euro anche per equivalente, il bar – pasticceria e tabaccheria vicino al distributore di benzina in via XXV luglio, e le quote della società “Tm distributori s.a.s.” e “Peccati di gola s.a.s.”.

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