venerdì, 29 Marzo 2024

Omicidio Chiara, centinaia alla fiaccolata. La madre: “Ho fede nella giustizia voglio giustizia”

A Monteveglio centinaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata per stringersi intorno alla famiglia di Chiara Gaulzetti, la 16enne accoltellata da un coetaneo domenica.

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“Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia, io voglio giustizia per mia figlia”. Le parole della madre di Chiara Gualzetti, la 16 enne uccisa a coltellate da un coetaneo ritrovata cadavere il 28 giugno a Monteveglio, sono arrivate nel cuore delle centinaia di persone commosse che hanno partecipato alla fiaccolata in ricordo della figlia.

“Io e mio marito vi ringraziamo tutti per questo abbraccio che ci avete dato, per la forza che ci date. Io non ho mai parlato con nessuno perché se ne avessi parlato la scomparsa di Chiara diventava vera. Preferivo arrabbiarmi con tutti. E invece dobbiamo accettarlo. Voi ci state dando la forza per farlo. Vi ringrazio tutti quanti”, ha aggiunto.

All’iniziativa hanno partecipato centinaia di persone, che piangevano in ricordo della giovane. Hanno organizzato una fiaccolata, in partenza dal municipio fino ad arrivare al luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza, attraversando le vie del paese. “Io non mi vergogno di chiedervi di avervi ancora così vicino – ha detto il papà di Chiara, Vincenzo Gualzetti – perché ci sia giustizia piena per mia figlia. Chiederò probabilmente aiuto a tutti perché mia figlia abbia la giustizia con la ‘g’ grande”.

“Non c’è follia – gli ha fatto eco l’avvocato che assiste la famiglia della ragazza, Giovanni Annunziata -. Dalla ricostruzione degli eventi una persona cha ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia”. Per il giovane indagato è stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare. Lo ha deciso il Gip del tribunale per i minorenni di Bologna, accogliendo le richieste della Procura, all’esito dell’udienza. Il giudice ha anche confermato l’aggravante della premeditazione.

La Procura contesta al giovane l’omicidio volontario premeditato. Secondo la ricostruzione Chiara è stata colpita ripetutamente con un coltello da cucina dall’amico sedicenne. L’aggravante deriva dal fatto, secondo l’accusa, che l’azione è stata concertata nei giorni precedenti e che l’indagato ha portato con sé un coltello. Tutto sarebbe successo, secondo l’imputazione provvisoria e in attesa dell’autopsia, intorno alle 10 di domenica 27 giugno.

Davanti al Gip il sedicenne ha ribadito le dichiarazioni fatte nell’interrogatorio davanti agli inquirenti, nelle quali aveva confessato il delitto. La madre è rimasta in silenzio, al suo fianco il legale che ha ribadito la volontà di non dire nulla. “Sono ancora in una bolla”, aveva detto prima di entrare.

“Sicuramente Chiara si fidava di lui. È praticamente un amico di famiglia. Un ragazzo che ha fissato un appuntamento, come mi raccontava il padre ieri sera, è andata a prenderla a casa. Quale migliore condizione di serenità per un genitore sapere che la figlia va a fare un giro accompagnata da un amico. Se questa è la premessa nessun genitore potrebbe mai immaginare un epilogo di questo tipo. È disumano immaginare una cosa del genere. Non è un comportamento umano”, ha sottolineato l’avvocato Giovanni Annunziata.

“È un atto che non può essere assolutamente commentato, se non con il capo di imputazione. Per fortuna il capo di imputazione ripercorre in modo preciso la condotta dell’indagato – ha aggiunto il legale – Ci sono delle aggravanti rassicuranti per le persone danneggiate, in questo caso i genitori”. A Monteveglio è lutto cittadino. L’autopsia è confermata per venerdì.

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