venerdì, 19 Aprile 2024

Sindacati scendono in piazza, Landini: “Non è il momento di ulteriori fratture”

Si riversano i sindacati nelle piazze di Torino, Bari e Firenze per chiedere la proroga del blocco dei licenziamenti.

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Scendono in piazza i sindacati, si riversano nelle piazze di Torino, Bari e Firenze per chiedere la proroga del blocco dei licenziamenti. La mobilitazione è stata promossa dai sindacati confederati. Il leader della Cgil, Maurizio Landini ha espresso il motivo della mobilitazione: “Oggi chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti e che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro, è il momento di unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”.

Il leader ha continuato il suo discorso: “Oggi non siamo in piazza per dire che esistiamo e finisce qui. Noi siamo scesi in piazza perché abbiamo proposte per riformare e cambiare il Paese e stiamo rivendicando un coinvolgimento vero dopodiché per noi oggi è l’inizio di una mobilitazione perché vogliamo portare a casa dei risultati”.

La possibilità che questi risultati non ci saranno non scoraggia il leader, tanto da affermare che: “Se i risultati non ci saranno, di sicuro non lasceremo soli i lavoratori di fronte si problemi che hanno nel vivere ogni giorno”.

Le riforme e gli investimenti servono a creare lavoro, a far sì che si dica basta alla precarietà senza tralasciare l’importanza degli stessi diritti e delle stesse tutele per i lavoratori.

Infatti, per Landini questa situazione non è più accettabile, cioè “una competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Questo dovrebbe preoccupare anche chi fa politica, dovrebbe preoccupare anche il governo, perché c’è bisogno di ricostruire quella fiducia che ancora non c’è”.

Il leader del Cgil fa cadere la maschera su alcuni giochi che gli alcuni imprenditori usano nei confronti dei lavoratori: “E questo dovrebbe anche vedere un intervento degli imprenditori perché chi vuole fare, e ce ne sono tanti, seriamente l’imprenditore nel nostro Paese sa che quelli che non applicano i diritti, non applicano i contratti e che fanno i furbi, stanno facendo una competizione sleale anche nei loro confronti”.

Landini è speranzoso, oltre che collaborativo, dopo la manifestazione si aspetta una risposta da parte del Parlamento e dal Governo, a piena conoscenza delle proposte fatte. E se non ci sarà risposta Landini aggiunge: “Se ciò non dovesse succedere valuteremo con Cisl e Uil cosa fare. Mi auguro che prevalga la responsabilità è l’intelligenza di tutti”.

Landini inoltre sottolineato che: “Oggi le riforme che devono essere fatte hanno bisogno dell’intelligenza e del consenso dei lavoratori e credo che sia interesse anche del nuovo governo fare in modo che le scelte che si compiono siano condivise”, il leader ha concluso il suo discorso dicendo: “Per farlo, però, c’è bisogno che la rappresentanza del lavoro sia coinvolta. Se non lo sarà vedremo cosa fare, compreso il provvedimento di evitare che il 1 di luglio possano partire dei licenziamenti”.

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