venerdì, 29 Marzo 2024

“Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato”: Roma Pride al Vaticano con orgoglio e ostentazione

"Orgoglio, perché nessun momento di crisi può fermare la fierezza della comunità LGBTQIA+. Ostentazione, perché nessuno può tentare di 'normalizzare' le soggettività, le relazioni, i corpi della comunità. Il Roma Pride è ostentazione, è orgoglio, è lotta".

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Roma Pride, striscione d’apertura e slogan parlano chiari: Orgoglio e Ostentazione. Non solo questi i sentimenti che emergono: molti replicano anche alle obiezioni del Vaticano sul ddl Zan, una tra tutte: “Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato”.

Gli organizzatori hanno analizzato le parole dello slogan. “Orgoglio, perché nessun momento di crisi può fermare la fierezza della comunità LGBTQIA+. Ostentazione, perché nessun avversario può tentare di normalizzare le soggettività, le relazioni, i corpi della comunità. Il Roma Pride è ostentazione, è orgoglio, è lotta”. E ancora: “L’obiettivo di questo Pride è di poter riscrivere un mondo inclusivo, in cui la violenza, l’odio, l’oscurantismo siano solo un brutto sogno”. Non è solo un butto sogno, però. Basti pensare che a Instanbul, per il settimo anno di fila, hanno vietato la manifestazione, perché non appropriata.

O, per rimanere nel Belpaese, “basti pensare al ddl Zan, ci porta di troppi anni indietro, anni in cui la nostra comunità era marginalizzata, isolata, giudicata” come sottolinea Claudio Mazzella, il portavoce del Roma Pride. “Sentiamo il dovere di ricordare che nessuno deve chiedere il permesso per determinare la propria vita. La felicità è un diritto che non va scambiato per nessuna ‘buona norma’. Non possiamo più avere paura di vivere allo scoperto, non siamo più disposti a sacrificare la nostra dignità per avere in cambio pezzi di diritti, perché i diritti non possono essere merce di scambio. Per questo, non ci nascondiamo, per questo vogliamo tornare in piazza con orgoglio e ostentazione”.

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