Sono giorni difficili a Genova, dove oggi si sta svolgendo la terza giornata di sciopero dei lavoratori dell’ex Ilva: una protesta contro la cassa integrazione ordinaria avanzata dall’azienda. La Polizia è stata costretta a sbarrare l’ingresso della Prefettura. Un agente è stato colpito.
Il corteo
Il corteo è partito dai cancelli della fabbrica per raggiungere la Prefettura. In solidarietà agli operai sono scese in piazza anche le lavoratrici delle mense di Mittal, cui si sono aggiunti i rappresentanti dei portuali genovesi, una delegazione dei lavoratori di Ansaldo Energia, Riparazioni navali e Hitachi Rail Sts. Un omaggio è stato fatto alla vedova del dipendente ex Ilva Giuseppe ‘Pino’ Lo Russo, sindacalista della Fiom genovese deceduto nel luglio 2020 in un incidente avvenuto sulla cresta Kuffner. È stato ricordato anche Adil, “ucciso dal profitto. Padroni, Governo i mandanti siete voi” – come recita lo striscione comparso al passaggio del corteo. Adil Belakhdim, sindacalista dei Si Cobas, è morto qualche giorno fa travolto da un tir durante uno sciopero davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate.
Scontri
I manifestanti provano a forzare il blocco, vola anche qualche bottiglia di plastica, mentre alcuni lavoratori alzano le mani.
Il poliziotto colpito sul casco è stato soccorso dagli stessi operai che gli hanno offerto acqua fresca per lenire gli effetti del colpo ricevuto; ma non è ferito. Una dirigente della Digos, invece, si è tolta il casco per dare un segnale di distensione a centinaia di operai che continuano a gridare ‘lavoro lavoro’; il gesto sembra aver placato gli animi.
Il corteo verso il Comune di Genova
Una parte dei lavoratori dell’ex Ilva di Genova, in corteo, si è spostato dalla Prefettura a Palazzo Tursi, sede del Comune; l’altra parte, invece, è ancora davanti alla Prefettura il cui portone è stato preventivamente chiuso. Sotto palazzo Tursi sono stati sparati alcuni petardi e urlati slogan contro il sindaco Bucci, accusato di non essere intervenuto sulla questione della cassa integrazione imposta dall’azienda.
Il primo cittadino, nel corso del faccia a faccia con Franco Grondona, sotto la Prefettura, incontra i manifestanti dell’ex Ilva: “Io posso fare solo moral suasion, bisogna andare da chi è direttamente responsabile. Ho chiesto ad Arcuri che non appena lo Stato entrerà effettivamente in Acciaierie d’Italia dovrà prendere le redini dell’azienda. A quel punto, noi abbiamo un piano di sviluppo per tutta l’area di Cornigliano”.