In India, dopo la variante Delta è stata scoperta la “Delta Plus”. Il Ministero della Salute indiano afferma che è presente da aprile sul territorio in circa 40 campioni provenienti da 6 distretti di 3 Stati indiani: Maharashtra, Kerala e Madhya Pradesh. Almeno 16 di questi campioni sono stati trovati nel Maharashtra, uno dei più colpiti dalla pandemia. Dati poco incoraggianti se si pensa che abbia colpito anche altri 9 Paesi: Usa, Regno Unito, Portogallo, Svizzera, Giappone, Polonia, Nepal, Russia e Cina, rispetto al ceppo Delta originale altamente contagioso, che ora si è diffuso in 85 Paesi (ultimo dato Oms). La Delta del covid, infatti è stata rilevata anche in Italia ed è ritenuta tra le varianti più contagiose. Su questo punto, però, gli scienziati non sono tutti d’accordo.
I pareri degli esperti sulla variante Delta Plus
È molto contagiosa ma è troppo presto, secondo gli scienziati, per dire se è effettivamente un pericolo imminente. “Non ci sono ancora dati per supportare” questa classificazione, ha detto la scienziata Gagandeep Kang. “C’è bisogno di informazioni biologiche e cliniche per considerare se si tratta veramente di una variante di preoccupazione”.
Jeremy Kamil, virologo del Louisiana State University Health Sciences Center di Shreveport ha affermato: “Non abbiamo molte ragioni per credere che questa sia più pericolosa della variante Delta originale”, mentre Anurag Agarwal, direttore del Csir-Institute of Genomics and Integrative Biology, con sede a Delhi, uno dei 28 laboratori indiani coinvolti nel sequenziamento genomico, ha affermato che “tutti i lignaggi della variante Delta sono” considerati “varianti preoccupanti”. Kamil conclude: “È giusto tenere d’occhio la variante”.
Alcuni studi dimostrano che la Delta plus, nota anche come AY.1. si diffonda più facilmente legandosi con una certa velocità alle cellule polmonari e sarebbe potenzialmente resistente alla terapia con monoclonali. Questo quanto sostenuto da alcune fonti come la ‘Bbc’ online e il Ministero della Salute indiano.
“Delta plus”: il nome scelto identifica la gravità del virus. Nello specifico, la variante Delta plus presenta rispetto alla “Delta”, un’ulteriore mutazione chiamata K417N sulla proteina Spike del coronavirus pandemico, che è stata trovata anche nelle varianti Beta e Gamma (identificate in origine in Sudafrica e Brasile).