Il premier canadese Justin Trudeau lo aveva detto, il ritrovamento dei corpi di bimbi nativi americani avvenuto a fine maggio non era destinato a rimanere un caso isolato, e purtroppo così è stato. I resti di bambini nativi americani sono emersi durante gli scavi nelle vicinanze di un’altra scuola cattolica in Canada, dopo la scoperta dei 215 resti di bambini nei pressi della Kamloops Indian Residential School in British Columbia.
Sono le comunità indigene della Federation of Sovereign Indigenous First Nations ad aver reso noto il ritrovamento, senza però specificare il numero esatto di corpi, ma lasciando facilmente intuire che si tratta di una cifra superiore rispetto ai 215 resti rinvenuti il mese scorso. Gli istituti facevano parte di una rete di scuole, attive fino alla fine degli anni settanta, fondate dal governo canadese e amministrate dalle Chiese cattoliche che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per avvicinarli alla propria.
“Chiedo a tutti i canadesi di stare al fianco delle First Nations in questo momento estremamente difficile” scrive su Twitter il capo dell’assemblea delle First Nations, Perry Bellegarde. Mentre il capo della comunità Cowessess, Cadmus Delorme e il capo della Federazione, Bobby Cameron, oggi terranno una conferenza stampa per comunicare ulteriori informazioni sul ritrovamento definito “tragico” dal leader della comunità indigena canadese. Estremamente tragico per tutti noi perché una parte dell’umanità ci è stata strappata.