sabato, 20 Aprile 2024

Nicola ritrovato sul Mugello: giallo sul suo allontanamento da casa

Il bambino era in un burrone distante tre chilometri da casa sua. Il giornalista di Tommaso è riuscito ad udire lamenti e rumori provenire da una scarpata, a ridosso della strada e profonda una cinquantina di metri. Immediatamente un carabiniere si è calato nel burrone per salvarlo.

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I dettagli di una storia a lieto fine. É stato ritrovato da un giornalista della Rai, Giuseppe Di Tommaso, il piccolo Nicola, il bimbo di circa due anni scomparso dalla sua casa a Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze. Il bambino era in un burrone distante tre chilometri da casa sua. Il giornalista di Tommaso è riuscito ad udire lamenti e rumori provenire da una scarpata, a ridosso della strada, e profonda una cinquantina di metri. Immediatamente un carabiniere si è calato nel burrone per salvarlo. Il piccolo si sarebbe allontanato da solo, vagando poi per i boschi. Sono escluse altre ipotesi.

Il papà di Nicola ha dichiarato: “Mio figlio è forte, ha resistito. Nicola è un bambino abituato a camminare alcune decine di metri, da sé, in autonomia, ma mai si era allontanato in questo modo da solo. Quando l’ho abbracciato in ambulanza l’ho trovato che stava bene, compatibilmente con 36 ore di permanenza nei boschi. Ora è in ospedale con la mamma”.

Il cronista della Rai ha raccontato: “Ho urlato Nicola e lui mi ha risposto, è stata una grande emozione, sono ancora scosso. Ero in macchina con la troupe quando ho chiesto di scendere. Sono rimasto da solo e ho sentito una voce in fondo a un burrone. Ho pensato che fosse suggestione ma mi sono messo a urlare ‘Nicola, Nicola’. La risposta è stata ‘mamma, mamma’. Così sono risalito di corsa e ho fermato una macchina, che era quella dei Carabinieri, che poi sono scesi a recuperare il bambino”.

Il carabiniere che lo ha salvato, il Luogotenente Danilo Ciccarelli, Comandante della Stazione dei Carabinieri Scarperia, ha invece dichiarato: “Ha chiesto della mamma”. E poi ancora: “Siamo stati fermati da un giornalista che diceva di aver sentito un lamento. Siamo scesi dalla macchina, ho sentito anche io il lamento, ma secondo me poteva essere un capriolo o un daino. Abbiamo deciso di verificare, anche se il terreno era molto scosceso. Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo in continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l’erba alta, mi ha detto ‘mamma’, mi sono avvicinato. Mi ha abbracciato subito”. Il Luogotenente ha poi proceduto con le verifiche di rito: “Ho verificato subito se aveva qualche lesione: non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l’ho portato piano piano in strada, anche con l’aiuto del giornalista nell’ultimo tratto. È stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma”, ha concluso il comandante della Stazione di Scarperia.

Secondo il Carabiniere, il piccolo Nicola non ha passato anche la notte in quel burrone. “Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c’è arrivato tramite il bosco, perché la strada da fare era più agevole” e perché “l’erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso”.

Nicola è stato subito sottoposto ai controlli e, secondo i medici del Meyer di Firenze, la sua condizione non desta preoccupazioni. Nella nota dell’ospedale pediatrico si legge: “I medici hanno rilevato la presenza di escoriazioni superficiali, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni. Il piccolo verrà comunque trattenuto in osservazione in attesa di completare gli ultimi accertamenti”.

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