“Se una donna indossa pochissimi vestiti, avrà un impatto sugli uomini, a meno che questi non siano robot”. Le dichiarazioni del premier pakistano Imran Khan sui presunti legami tra stupri e abbigliamento femminile hanno sollevato un mare di polemiche. Un concetto ribadito dopo le ultime esternazioni dello scorso aprile: “La violenza sulle donne è collegata al loro modo di vestirsi” aveva detto durante un ‘intervista ad Axios su Hbo.
Secondo il primo ministro, gli uomini sono tentati nel commettere crimini sessuali quando le donne si vestono in modo immodesto, specialmente in società come il Pakistan.
Sherry Rahman, senatrice del partito dell’ex presidente Asif Zardari, non ha lascaito passare sotto silenzio le parole del premier: “Incolpare l’abito femminile per lo stupro è la peggior risposta a un crimine efferato. Deve vergognarsi delle sue parole”. In molti hanno accusato Khan di ipocrisia. Dietro la sua apparenza da moralista, in realtà, si nasconde un passato da playboy. Vita da night club tra gli anni ’80 e ’90 a Londra e molti divorzi alle spalle.
Contro il capo del governo si è schierata anche Reham Khan, ex conduttrice della Bbc, ma soprattutto sua ex moglie. Lo ha descritto come “un ribelle e testardo apologeta dello stupro”. Ha definito come “imperdonabili” i commenti del premier e lo ha anche definito “più che insensibile” per avere insistito a incolpare le donne per le violenze sessuali. L’ex conduttrice ha infine rivelato che le esternazioni integraliste del leader pakistano contrasterebbero con lo stile di vita “libertino” che lui continuerebbe a osservare ancora adesso che è al potere a Islamabad.