venerdì, 4 Ottobre 2024

Giornata mondiale della musica, il linguaggio universale che ci unisce

Giornata mondiale della musica, 21 giugno: un evento che coincide con il solstizio d'estate, una festa aperta a tutti. A chi vive per la musica, chi di musica, a chi produce e ascolta, a chi sogna, crea, inventa. Ai big e ai giovani che entrano in un nuovo mondo. Alle note e all'armonia in grado di unire ognuno di noi che parliamo, in realtà, lo stesso linguaggio universale, quello della musica.

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Festa della musica, Fiesta de la musica o Fête de la Musique: in più di 120 Nazioni di tutto il Mondo, il 21 giugno viene celebrata la Giornata mondiale della musica, un evento che coincide, per di più e volutamente, con la data del solstizio d’estate. La nascita di una nuova stagione, fatta di calore e sole che rappresenta una nuova vita di suoni, armonia, note, chitarre e pianoforti.

Se dovessimo dare una definizione tecnica del termine musica, troveremmo che è “il prodotto dell’arte di creare e produrre, con strumento o voce, una successione organizzata di suoni”; se, invece, dovessimo lasciar parlare emozioni e sensazioni diremmo che “senza musica la vita sarebbe un errore”, che “ciò che non si può dire e tacere, la musica lo esprime” o che “la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”. Oggi, 21 giugno, si festeggia la giornata di chi fa musica e chi l’ascolta; di chi vive di quello e chi vive per quello; di chi è cresciuto con “pane e De Gregori” e chi, invece, prova ancora a memorizzare un ‘pezzettino’ del suo brano preferito. È la festa dei grandi che hanno fatto la storia della musica – i big – e dei più ‘piccoli’ che, in questo mondo, ci stanno entrando in punta di piedi, lasciando, però, già il segno.

Un pò di storia

Francia, 1981. Christian Dupavillon, architetto ed intimo amico del Ministro della cultura dell’epoca; Jack Fleuret, nuovo capo della Rue de Valois e Maurice Fleuret, critico musicale, insieme per il progetto “Festa della Musica”. Una nuova politica musicale in cui si doveva tener conto di un dato importante: i francesi possedevano più di quattro milioni di strumenti musicali. Quella gente lì amava la musica, così come tutto il resto del Mondo; perciò bisognava creare un evento in cui tutti loro avrebbero potuto festeggiarla: un omaggio nazionale, popolare e gratuito. Un fenomeno culturare che tutt’ora prende vita ogni volta che un cantante sale sul palco, si esibisce, coinvolge il pubblico, suona uno strumento.

La “Fête de la Musique”, 21 giugno 1982. Una festa aperta a tutti: a chi desidera produrre, a chi cantare. A tutti i generi musicali. Un evento che, fin da subito, riscuote un successo pazzesco. Da quel giorno e per i successivi 30 anni, fino ad oggi, è stato un avvenimento mondiale, simbolo dell’unione culturale tra i Paesi ed i popoli.

Solo in Francia, ogni anno, si organizzano più di 18.000 manifestazioni sonore, con 5 milioni di musicisti e più di 10 milioni di spettatori.

 

Festa della Musica, Italia

In Italia, questa festa vede la luce nei primi anni novanta: prima Roma e Napoli, poi Senigallia, Arco, Lanuvio, Brescia, etc. Una nuova idea di unione culturale e fisica tra città, musica e gente. Un momento di aggregazione, nel tessuto sociale italiano, che rafforza i valori di cittadinanza e migliora il rapporto cittadino – amministrazione; difatti si è notato come sia aumentata l’adesione, all’evento, di molti centri più piccoli. Il 21 giugno è festa anche nelle piazze, nei cortili, lungo le strade, negli ospedali e carceri: si ascolta ogni genere musicale, classico o moderno, rock. A tutti viene garantito un palcoscenico.

Dal 2016, il Ministero della Cultura promuove la “Festa della musica” su tutto il territorio nazionale italiano attraverso l’AIPFM – Associazione Italiana per la Promozione della Festa della musica. Pronti ad accoglierla, quel giorno, anche i luoghi d’arte e storici.

https://www.beniculturali.it/evento/suoniamo-la-citta

Eventi, 21 giugno 2021: la ripartenza

“Tutti hanno capito cosa è l’Italia senza cultura, senza musica nelle piazze e nelle strade, senza teatri e cinema all’aperto e senza spettacoli dal vivo”, Dario Franceschini.

Quest’anno, finalmente, si torna a suonare dal vivo. La 27esima edizione della “Festa della Musica”, iniziata già il 18 giugno andrà avanti fino al 21, giorno in cui in più di 575 città ben 26mila artisti torneranno sul palco con 5.500 concerti gratuiti.

 

L’obiettivo ora è quello di essere propositivi e di dare ottimismo attraverso la musica. La cultura non è solo libri, quadri, sculture e musei: in questo momento il nostro patrimonio energetico è la musica, che ci può aiutare a ottenere un futuro migliore per tutti noi”, Edoardo Bennato.

Edoardo Bennato è il testimonial nazionale della “Festa della Musica” 2021. Un concerto nel Castello Sforzesco di Milano, organizzato nell’ambito dell’Estatesforzesca. Il “nostro eterno Peter Pan” fonderà le diverse anime della sua ispirazione musicale – rock, sinfonica e lirica. Gratuito, come tutti gli eventi legati alla “Festa della Musica” 2021, è già sold out: inizierà alle ore 21.45 e sarà preceduto da un’esibizione degli allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano accompagnati da diverse formazioni di base –   dai Manhattan Transfer ad Al Jarreau, da Madonna a Tina Turner, terminando con una performance di 11 batteristi diretti dal Maestro Maurizio Dei Lazzaretti.

A Campobasso, il Conservatorio di Musica “L. Perosi” e il Comune  hanno organizzato per lunedì 21 giugno, in villa De Capoa, uno degli eventi più attesi da grandi e piccoli: tutti in piazza, nei parchi, nelle strade per festeggiare la musica.

A Ravello, il millenario Duomo ospiterà sia l’evento che la presentazione della II edizione del Premio Schola Cantorurm.

A Modena, evento da vivere nei luoghi culturali. Nella giornata di lunedì 21 tutto il centro storico della città, tra le piazze, i cortili e i chiostri, con musica classica ed elettronica; jazz, rock e pop; contaminazioni tra suoni e tecnologia e in Duomo un suggestivo “Stabat Mater” di Pergolesi.

Parma ospiterà la Festa della Musica dei Giovani 2021: “Squilli di musica e di vita”, si riparte dai ragazzi.

 

La musica è forse l’unico esempio di quello che sarebbe potuta essere – se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio, la formazione delle parole, l’analisi delle idee – la comunicazione delle anime.