La storia si ripete: Pornhub, questa volta, è nel mirino di 34 donne che accusano la piattaforma di aver pubblicato video nei quali subiscono stupri e abusi sessuali.
Le protagoniste di questa storia accusano il colosso della pornografia digitale di aver usato, a loro insaputa e quindi senza consenso, video di ex fidanzati o molestatori. Per questo la richiesta di risarcimento del danno subito. Una della donne – rimasta anonima – ha raccontato di aver scoperto, nel 2014, della pubblicazione, su Pornhub, di un video che il suo ragazzo l’aveva costretta a girare quando aveva solo 13 anni. Il filmato è rimasto disponibile fino a quando la ragazza, fingendosi sua madre, ha chiesto al sito di rimuoverlo. Ci sono volute diverse settimane per quest’operazione.
Secondo gli avvocati delle donne, l’obiettivo “non è la pornografia, ma una classica impresa criminale, il cui modello di business si basa sullo sfruttamento a scopo di lucro di contenuti sessuali non consensuali e, nel caso delle quattordici che erano minorenni all’epoca delle violenze, di traffico sessuale di minori”.