giovedì, 28 Marzo 2024

Iran, voto per le presidenziali: favorito Ebrahim Raisi

Per decidere il dopo-Rohani sono chiamati alle urne più di 59 milioni di elettori

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In Iran, circa 59milioni di elettori si recheranno alle urne per il voto delle presidenziali.
A votare per primo è stato l’ayatollah Ali Khamenei, a Teheran in un seggio allestito nella moschea Imam Khomeini.

Secondo alcuni sondaggi, il favorito sarebbe Ebrahim Raisi – capo della magistratura e campione dei conservatori. Bocciati, infatti, l’ex presidente del Parlamento Ali Larijani e il vice presidente Eshaq Jahangiri. L’unico riformista ammesso, Mohsen Mehralizadeh, si è invece ritirato.

Oltre al presidente, gli iraniani voteranno anche per le amministrative e per scegliere sei nuovi membri dell’Assemblea degli Esperti, l’organo che indica la Guida Suprema, e sei parlamentari.

L’invito dell’ayatollah Khamenei è stato “Andate a votare e scegliete il vostro presidente. Ogni voto conta”. La ragione per la quale il popolo iraniano è stato ripetutamente invitato a partecipare al voto è che, in primo luogo, è un bene per il popolo e, in secondo luogo, porta grandi vantaggi a livello internazionale per la Repubblica Islamica”.

Non andrà a votare, invece, l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, la cui candidatura per le elezioni presidenziali di oggi in Iran è stata bocciata dal Consiglio dei Guardiani. “Non andrò a votare. Mi sono esposto perché me l’hanno chiesto milioni di cittadini, ma ho chiarito che, in caso di squalifica, non avrei partecipato. Se qualcuno ha voglia di votare, faccia pure. Io no. Ho chiesto che mi spiegassero il motivo, ma non hanno risposto – ha affermato – Si tratta di una scelta politica”.

Ahmadinejad rimprovera a Rohani l’aver speso troppe risorse fuori dall’Irana: “il problema dell’Iran non sono le sanzioni americane” perché la Repubblica Islamica è “un Paese ricco di risorse naturali e umane, ma Hassan Rohani, il mio successore, ha investito tutto in politica estera”.

“Risorse che – ha incalzato – sarebbero dovute restare qui”. “Noi iraniani non abbiamo mai messo gli occhi sulle risorse naturali degli Stati Uniti o dell’Europa. Fate altrettanto voi. Invece volete energia e in cambio vendere armi. I più lucrosi contratti per armamenti si firmano in Medio Oriente”.

Mentre sull’accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015 sul tavolo delle trattative a Vienna per un rilancio del trattato, Ahmadinejad sottolinea come siano stati inutili anni di negoziati. Perché “non era un accordo giusto”.

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