venerdì, 19 Aprile 2024

Euro 2020: oscurati 600 portali di trasmissione illegale delle partite

Sequestrati e oscurati più di 600 portali informatici che trasmettevano illegalmente le partite degli Europei. Ecco chi verrà sanzionato.

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Sequestrati e oscurati più di 600 portali informatici tra server, piattaforma di gestione, siti vetrina e siti live streaming che trasmettevano illegalmente le partite degli Europei, su input della Uefa, unica titolare dei diritti di trasmissione dell’evento.

L’operazione, denominata “Euro Strike 2020”, è stata completata con successo dal nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche della guardia di finanza. Gli investigatori, grazie a tecniche innovative di indagine digitale hanno ottenuto in “tempo reale” l’elenco di identificazione di centinaia di migliaia di utenti che ne stavano usufruendo illecitamente.

L’indagine, iniziata dalla cerimonia inaugurale a Roma lo scorso 11 giugno, coordinata dal Procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, e diretta dal Procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dai Sostituti Valeria Sico e Maria Sofia Cozza, è stata in grado di identificare un articolato sistema basato su piattaforme informatiche di ultima generazione. Quest’ultime, erano alimentate in contemporanea da molte “sorgenti di contenuti” locate in Europa, con lo scopo di trasformare i segnali audiovideo protetti dal diritto d’autore in flussi di dati distribuiti nel mondo. Una volta interrogate le risorse informatiche però risultò che molte rimandassero sul browser il messaggio “Xtream Codes Reborn”, collegata alla famosa piattaforma pirata disgregata nel 2019.

Dopo la prima fase investigativa è stato completato un nuovo sistema di tracciamento che ha permesso di trovare tutti gli utenti che hanno disposto dei flussi pirata.

Ieri, 17 giugno, dove in Italia le due partite erano trasmette sulla Pay-Tv, gli utenti collegati sui siti pirati hanno visto comparire all’improvviso sui propri dispositivi una finestra che li avvisava che il sito su cui stavano guardando illegalmente la partita era stato sottoposto a sequestro e i loro dati rilevati.

I responsabili dei servizi pirata rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni e una sanzione fino a 15.493 euro, mentre per gli utenti finali riceveranno una multa fino a 1032 euro.

 

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