Immaginate una serata in compagnia, della musica, un po’ d’alcool e la voglia di libertà dopo mesi ininterrotti di coprifuoco. Immaginate l’entusiasmo dell’essere giovani e ritornare alla spensieratezza, a divertirvi senza le lancette dell’orologio a segnare la vostra “ora di libertà”.
Immaginate però d’essere donne, di addormentarvi durante la serata e di svegliarvi perché sentite che qualcosa non va. Aprire gli occhi e trovarvi davanti tre ragazzi ad abusare di voi. È ciò che è accaduto ad una ragazza di 17 anni dopo una festa in un bed and breakfast a Trastevere, Roma. La denuncia di uno stupro di gruppo ha aperto le porte ad una inchiesta su una serie di episodi di violenze e abusi ad opera degli stessi ragazzi e che si consumava da lunghi mesi.
Denunciare un abuso sessuale non è semplice. Ma chi trova la forza di raccontare il proprio vissuto e mettere a nudo le proprie debolezze e le paure aiuta non solo sé stessa ma anche chi quella forza non l’ha avuta. Le indagini condotte hanno così portato ad un collegamento con un episodio risalente allo scorso febbraio, ai danni di una ventenne in Piazza Bologna. Entrambe le aggressioni sessuali hanno avuto la stessa impostazione e sono state compiute dallo stesso aguzzino, un ragazzo di 20 anni. Le indagini non escludono ulteriori vittime.
La Procura di Roma ha così deciso di unire i due fatti in un unico procedimento chiedendo e ottenendo l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con annesso controllo tramite braccialetto elettronico per i 2 indagati di 20 anni, mentre la posizione del terzo ragazzo, un 16enne, è al vaglio della Procura specializzata responsabili del fatto di Trastevere. Per uno dei due romani di 20 anni, inoltre, è in corso anche il procedimento per la violenza sessuale dello scorso febbraio.