venerdì, 19 Aprile 2024

Finito il G7, gli impegni dei leader: energia pulita meno emissioni e vaccini. Resta il problema Cina

Decarbonizzazione, riduzione delle emissioni inquinanti, vaccini e rapporti con la Cina. Si è concluso G7 in Cornovaglia.

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“Azzeramento delle emissioni nette entro il 2050”, “decarbonizzare il settore energetico” e sui vaccini, l’impegno a donare “un miliardo di dosi il prossimo anno”. Queste le conclusioni del G7, Gruppo dei 7 Paesi più avanzati del mondo, a Carbis Bay, in Inghilterra. E poi bisogna “accelerare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra, sulla strada per la COP26”. Ovvero la Conferenza delle parti sul Cambiamento climatico delle Nazioni Unite, dal 1° al 12 novembre a Glasgow, in Scozia

Tuttavia il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ammonisce: “L’Unione Europea è responsabile solo per il 7% delle emissioni di anidride carbonica, la Cina per il 30%, l’India per il 7%, gli Stati Uniti più o meno la stessa cifra”; sulla pandemia, invece, si sofferma sulla “necessità di destinare una quota importante di investimenti per la ricostruzione alla Green Recovery”.

Ma non è tutto: il G7 chiede alla Cina il “rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang”, dove vivono le minoranze etniche come gli Uiguri turchi, musulmani, in un Paese a maggioranza credente nella religione tradizionale cinese. La risposta orientale arriva dall’ambasciata cinese a Londra. “Noi crediamo che i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, poveri o ricchi, siano tutti uguali, e che gli affari del mondo devono essere gestiti attraverso la consultazione tra Paesi”.

Il premier del Regno Unito, Boris Johnson, torna sulla pandemia, che “non sembra aver avuto origine in un laboratorio”, secondo gli scienziati britannici.

Una nota deve interessare l’Italia: “I partner del G7 – ha sottolineato Ursula von der Leyen – hanno deciso di eliminare gradualmente il carbone. L’accordo di porre fine al finanziamento globale del carbone è un grande risultato e in via un messaggio forte al mondo”. Il carbone è tornato allo Stato italiano in percentuale del 60%, come si legge sul sito di Invitalia, agenzia dipendente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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