venerdì, 19 Aprile 2024

Covid vaccini, Figliuolo conferma possibilità terza dose: “È necessario organizzarci per i richiami”

L'immunità durerà circa un anno, è indispensabile organizzarsi per i richiami. A fine settembre sarà vaccinata l'80% della popolazione

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Saranno otto su dieci gli italiani vaccinati a fine settembre, vale a dire l’80% della popolazione: si va verso il superamento della pandemia grazie ai tanto attesi vaccini, ancora in fase di somministrazione. Si è raggiunto però un buon risultato, anche se più lento rispetto agli altri Paesi. Si comincia a fare, perciò, il punto della situazione e Figliuolo, il commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure per il contenimento e contrasto dell’emergenza COVID-19, ha confermato l’attendibilità della terza dose di vaccino, argomento di discussione degli ultimi giorni.

Per raggiungere l’obiettivo di fine settembre, sottolinea Figliuolo “è necessario proseguire sulla strada intrapresa: collaborazione con le Regioni, il cui coinvolgimento è di vitale importanza, procedure “flessibili” per le prenotazioni ad agosto, mantenere target di almeno 500mila punture al giorno, continuare a “privilegiare” le somministrazioni agli over 60 e ai fragili.”

Il Commissario, inoltre, fa luce su una questione altrettanto importante: “La poderosa e complessa macchina della struttura commissariale che sta gestendo la vaccinazione di massa è stata ed è uno strumento efficace e straordinario, ma questa macchina nei prossimi mesi deve condurre gradualmente a una gestione ordinaria delle attività sanitarie da parte delle amministrazioni centrali e locali competenti.”

Figliuolo lo specifica a fronte del fatto che tutti gli interventi, le scelte e le decisioni prese dal Commissario nel periodo “più critico e buio” dovranno tornare in mano alle strutture dello Stato che hanno competenza in materia. Questo lascia intendere l’idea del commissario che riguarda un progressivo assorbimento della struttura commissariale nella Protezione Civile, che si occuperà di approvvigionamenti, logistica e distribuzione dei dispositivi e dei vaccini, e restituzione ai territori della gestione di tutti gli aspetti sanitari.

Ciò che però è certo in questo momento è la convinzione della maggior parte degli scienziati, i quali sostengono che l’immunità avrà una durata di circa un anno e, quindi, è necessario “organizzarci per i richiami” dice il generale. Ad avere un ruolo fondamentale sarà l’Istituto superiore di Sanità che a breve avvierà un progetto di tracciamento e sequenziamento che avrà un valore scientifico tale da continuare a studiare come circola il virus e come si evolve.

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