venerdì, 19 Aprile 2024

Michele Merlo, l’Ausl di Bologna avvia indagine interna sulla sua morte

Il padre accusa il pronto soccorso che aveva rimandato a casa il cantante. «Sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso», avrebbe detto Merlo alla fidanzata una volta uscito.

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L’azienda Usl di Bologna ha avviato indagini interne per fare luce sulla morte di Michele Merlo, il cantante 28enne morto ieri sera all’Ospedale Maggiore di Bologna. Il ragazzo è stato colpito, nella notte tra giovedì e venerdì, da un’emorragia celebrale scatenata da una leucemia fulminante.

Verrà effettuata una ricostruzione dettagliata dei fatti, dal primo accesso al pronto soccorso, fino alla morte.

Michele Merlo si è presentato per la prima volta al pronto soccorso di Vergato nel pomeriggio del 2 giugno, dove è stato visitato dal Medico di continuità assistenziale e poi mandato a casa con una diagnosi che segnalava “semplici placche alla gola”.

«Sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso», avrebbe detto alla fidanzata una volta uscito.

“È andato al pronto soccorso di Vergato in piena autonomia”, spiega il padre del cantante, “lamentava dei sintomi che un medico accorto avrebbe colto. Aveva una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia. Se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi”, ha detto.

Il medico avrebbe sottostimato la gravità dei sintomi. “Non posso dire se ha riferito al medico di avere, oltre agli altri sintomi, sangue dal naso – come ha avuto – e giramenti di testa. A Vergato gli hanno dato degli antibiotici da prendere: quando l’hanno mandato a casa aveva 38,5-39 di febbre. Ma non fidandosi, il giorno dopo ha chiamato il suo medico di famiglia a Bassano, che invece gli ha consigliato un altro antibiotico. Senza vederlo, però. La terapia iniziale era sbagliata a prescindere”.

Inoltre, è in corso la ricostruzione puntuale del soccorso in emergenza avvenuto il giorno successivo che ha condotto all’intervento e al ricovero in Rianimazione.
“La direzione ha dato quindi mandato al Risk Manager aziendale di procedere ad attivare l’iter per un audit di rischio clinico”.

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