venerdì, 29 Marzo 2024

Tienanmen, due attivisti arrestati: l’Ue chiede rilascio immediato dei difensori dei diritti umani

Proprio nel 32esimo anniversario del massacro di piazza Tienamen, la polizia di Hong Kong ha arrestato due persone con l'accusa di aver sollecitato l'adesione alla veglia serale vietata al Victoria Park per commemorare le vittime della strage.

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Quattro giugno 1989. Sono passati esattamente 32 anni dal massacro di piazza Tienamen, quando dopo circa due mesi di manifestazioni popolari di massa, l’esercito cinese soffocò nel sangue la prima richiesta di democrazia in Cina dopo l’era Mao, aprendo il fuoco contro i dimostranti e causando migliaia di morti e feriti.

Il cardinale Joseph Zen, in occasione della commemorazione, ha twettato: “Ci sarà un ricordo profondo di quello che è successo il 35 maggio (data fittizia per indicare il 4 giugno, data che Pechino vuole oscurare); ma i ventenni attuali non possono che ascoltare il racconto altrui del passato che sta per essere diluito dalla storia”.

Diluito dalla storia. Sembrano le parole adatte a spiegare quanto è accaduto proprio oggi, a distanza di 32 anni dalla strage. Infatti, la Polizia di Hong Kong ha arrestato due persone con l’accusa di aver sollecitato l’adesione alla veglia serale vietata al Victoria Park per commemorare le vittime di Piazza Tienanmen. In manette l’avvocata Chow Hang-tung, la vicepresidente di Alleanza di Hong Kong, gruppo che dal 1990 organizza la veglia in ricordo delle vittime, e di un ragazzo di 20 anni.

Il motivo dell’arresto, dunque, è quello di aver incitato una riunione “non autorizzata”; infatti, il governo di Hong Kong, per il secondo anno consecutivo, aveva vietato le commemorazioni a causa di restrizioni per Covid e nonostante i divieti, Chow ha invitato a ricordare il terribile evento. “Accendete le luci ovunque voi siate, che sia sul vostro telefono, siano candele o candele elettroniche”, aveva scritto su Facebook il giorno prima del suo arresto. Avvocato e attivista per i diritti umani, Chow aveva dichiarato alla Bbc di essere “pronta per essere arrestata. Hong Kong è così adesso. Se combatti per la democrazia sotto un regime autoritario, essere arrestato è inevitabile. Che accada. Sono disposta a pagare il prezzo della lotta per la democrazia”.

Non si è fatta attendere la replica da parte dell’Unione europea alle azioni del governo. Una portavoce del servizio di azione esterna della Ue, ha commentato: “L’Unione europea chiede il rilascio immediato e incondizionato dei difensori dei diritti umani arrestati in relazione agli eventi e alle attività legate alla commemorazione dei fatti di Tienanmen”.

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