mercoledì, 24 Aprile 2024

Covid, Fauci chiede le cartelle cliniche dei primi pazienti di Wuhan

"Vorrei vedere le cartelle cliniche delle tre persone che si sono ammalate nel 2019", ha detto Fauci, "si sono davvero ammalate? E di cosa?".

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L’epidemiologo Anthony Fauci ha lanciato un appello alla Cina, successivamente alla task-force presidenziale Usa sul Covid-19. Fauci vorrebbe che la Cina fornisse le cartelle cliniche dei tre pazienti affetti da Covid-19 a Wuhan. “Vorrei vedere le cartelle cliniche delle tre persone che si sono ammalate nel 2019”, ha detto Fauci, “si sono davvero ammalate? E di cosa?”.
Il dibattito sull’origine del Coronavirus è ancora un argomento molto discusso. Si vuole arrivare alla natura del virus e capire i motivi che hanno fatto gravemente ammalare i ricercatori del laboratorio di virologia di Wuhan, un mese prima della registrazione dei primi casi di Covid-19. La Cina non approva l’idea di Fauci e respinge l’ipotesi di fornire le cartelle cliniche e soprattutto è fuori discussione, secondo loro, che il virus sia nato in laboratorio.
Fauci vorrebbe osservare i dati clinici dei tre ricercatori del laboratorio, che hanno contratto il virus nel novembre 2019, e dei sei minatori (tre deceduti) che si erano ammalati, dopo aver visitato una caverna di pipistrelli nel 2012. La Cina afferma di non escludere che il virus potesse provenire da altri Paesi e non da Wuhan, anche tramite cibo congelato o dal commercio di animali selvatici.
“Cosa dicono le cartelle cliniche di queste persone?”, si chiede il virologo americano, “erano portatori del virus? È del tutto plausibile che l’origine del Sars-Cov-2 sia nella caverna e che abbia iniziato a diffondersi in modo naturale oppure sia passato attraverso il laboratorio”. Il dipartimento di Stato non ha fatto sapere se l’amministrazione Biden ha già chiesto alla Cina i dati clinici di cui parla Fauci. Il virologo, a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha ribadito di credere nell’ipotesi della trasmissione del virus all’uomo attraverso gli animali, però vuole evidenziare che anche nel caso si confermasse il contagio dei tre ricercatori del laboratorio di Wuhan, non è da escludere che questi ultimi abbiano potuto contrarre il Covid-19 dal resto della popolazione.
L’istituto di Wuhan, ha precisato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, “ha rilasciato una dichiarazione il 23 marzo nella quale affermava che prima del 30 dicembre 2019”, data dell’allarme all’Oms sulla presenza di un nuovo coronavirus, “l’istituto di Wuhan non era stato esposto, e non c’erano stati casi di infezione tra personale e studenti”.
Gli Stati Uniti, ha aggiunto il portavoce, “dovrebbero invitare gli esperti dell’Oms a studiare le origini del virus e dare una spiegazione sui loro più di duecento bio-laboratori in tutto il mondo, incluso quello di Fort Detrick”, che è da tempo al centro delle speculazioni cinesi sull’origine del virus.

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