venerdì, 19 Aprile 2024

Vaccini, da oggi si cambia: via libera alle prenotazioni aperte a tutti

In molte regioni italiane da oggi prenotazioni aperte a tutti. Per il ministro Speranza "possiamo ancora accelerare la nostra campagna per superare questa stagione così difficile"

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Da oggi, in molte regioni italiane, vaccino anti Covid per tutti, dai 12 anni in su. Le prenotazioni saranno libere e non più con il criterio anagrafico e i limiti previsti dal piano vaccinale che servivano per proteggere anziani e fragili.

Per le somministrazioni ai più giovani si utilizzerà il canale preferenziale dei pediatri. “Tutti potranno prenotare il vaccino” spiega Speranza, “possiamo ancora accelerare la nostra campagna”.

In Campania e in Lombardia le prenotazioni dai 12 anni in su sono aperte già da ieri sera. Lazio, Liguria, Puglia, Molise e Trentino proseguiranno invece per fasce d’età sempre con prenotazione.

Si va avanti con con gli open day, con percentuali di adesione altissime tra i giovani. Infatti, solo ieri, 8mila persone in fila all’hub fiera di Bologna per assicurarsi il vaccino monodose Johnson&Johnson. Assembramenti urla e spintoni all’apertura. Le autorità sanitarie, che inizialmente prevedevano 1200 dosi, alla fine ne hanno somministrate 3mila.

Attesi entro il fine settimana altri due milioni e mezzo di vaccini oltre ai 3,5 milioni di Pfizer già in distribuzione. Oggi dovrebbero essere consegnate all’hub della Difesa a Pratica di Mare circa 370mila dosi di Johnson&Johnson, domani oltre 1,7 milioni di Astrazeneca e venerdì quasi 400mila dosi di Moderna.

Ad oggi, sono 35.435.853 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 12.294.543, il 22,66% della popolazione.

Sulla somministrazione della seconda dose ai vacanzieri, il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, dice: “Se ci danno più dosi pronti per i turisti. Per gli emiliani che restano in regione la cosa non è un problema, per chi viene da fuori se ci vengono date più dosi non dovrebbe essere così complicato da organizzare e questo un tema in discussione con il Governo”.

Pregliasco, ricercatore di Virologia all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi: “Il virus rimarrà con noi ma con conseguenze minori grazie ai vaccini. La quarta ondata è il colpo di coda di cui siamo in attesa”. Continua: “Da aprile tutti i parametri ci dicono che la situazione epidemiologica è in continuo miglioramento, ma non possiamo dimenticare che questo è il risultato di mesi di sacrifici, chiusure e zone rosse. A forza di riaperture ora c’è la possibilità di un colpo di coda del virus.

L’immunità di gregge “senza scendere sotto i 12 anni sarà irraggiungibile, ma ci si potrà avvicinare. Non è così importante però, si tratta solo di un modello matematico. Il virus rimarrà endemico per almeno due o tre anni e ciò che conterà sarà rivaccinare le categorie a rischio per tenerle lontano dai guai”.

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