sabato, 20 Aprile 2024

Olbia, scontro tra imbarcazioni: indagato il comandante

La Procura indaga per omicidio colposo. Si suppone che lo skipper si sarebbe potuto salvare gettandosi in mare, anziché tentare una disperata strambata per evitare l'impatto.

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Elena Rizzi era stata la prima ad accorgersi di quello che stava accadendo: la barca a vela “Sea Fever II” su cui viaggiava, timonata dal marito Alberto Filosi, era in rotta di collisione col motoscafo “Argo I” condotto da Luigi Zambaiti e con a bordo altre tre persone.

La Rizzi ha gridato, ha cercato di attirare l’attenzione, ma non ha potuto evitare l’impatto, che è stato fatale per il marito. L’imprenditore milanese di 69 anni è morto sabato mattina nelle acque di Portisco, in Costa Smeralda.

Gli investigatori hanno ascoltato tutti coloro che si trovavano sul motoscafo. Nel frattempo, Zambaiti, anche lui lombardo, è stato iscritto sul registro degli indagati per omicidio colposo. Il fascicolo dell’inchiesta aperto dalla Procura di Tempio Pausania è passato dalla sostituta procuratrice Maria Paola Asara al suo omologo Ireno Satta. Questo ha fatto slittare l’autopsia sul corpo di Alberto Filosi.

Solo una volta effettuata l’autopsia si capirà con certezza se il corpo della vittima sia finito in mare dopo aver già perso i sensi, annegando, o se ad ucciderlo siano state le ferite procurate dall’elica del motoscafo una volta sbalzato in acqua.

Si suppone che probabilmente lo skipper si sarebbe potuto salvare gettandosi in mare, anziché tentare una disperata strambata per evitare l’impatto.

Lo scontro è stato violento, ed Elena Rizzi era stata subito accudita dagli equipaggi di altre imbarcazioni che si sono precipitati sul luogo dell’incidente per fornire assistenza. È ricoverata all’ospedale di Olbia, ma è rimasta miracolosamente illesa, tanto che è stata lei a lanciare il mayday e ad attivare la macchina soccorsi, perciò sarà fondamentale la sua dichiarazione agli investigatori per chiarire la dinamica dei fatti.

All’allerta di Elena Rizzi sono intervenuti la Guardia costiera col supporto di Guardia di finanza e Carabinieri. Hanno recuperata la salma e effettuato le verifiche in immersione sulle due imbarcazioni messe sotto sequestro, “Argo I” a Portisco e “Sea Fever II” a Porto Cervo.

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