La scorsa settimana, in India, gravemente afflitto dalla pandemia in atto, un tweet del guru Ram Kishan Yadav ha creato una serie di reazioni sul social. Il 55enne promotore dello yoga fondatore della catena di prodotti e trattamenti ayurvedici Patanjali, sosteneva che i pazienti di Covid-19 soffrono e muoiono di più a causa della medicina moderna, che non è in grado di curarli.
Nel suo tweet aveva sostenuto che più di 10mila medici sarebbe morti dopo avere assunto le due dosi del vaccino anti-Covid, affermazioni prive di fondamento. Le associazioni mediche indiane, anche lo stesso ministro alla Salute ha imposto al “guru” di cancellare il tweet.
In un primo momento è stato cancellato, ma il “guru” ne ha pubblicato un altro post con 25 domande in cui chiede se l’allopatia è in grado di curare l’ipertensione o il diabete. Ramdev, inoltre, assicurava che l’ayurveda, un forma di medicina naturale tradizionale, che usa anche l’assunzione di urina di vacca, sia in grado di curare lebbra, febbre, ulcere, problemi renali, allergie, problemi all’epidermide come la psoriasi e persino il cancro.
Il “guru” inoltre, si è scagliato contro la grave carenza di bombole di ossigeno nel Paese in quanto non necessarie, mancanza che ha causato in India la morte di migliaia di persone, poiché l’uomo è già in possesso dei polmoni.
Da queste dichiarazioni antiscientifiche, oggi, i medici indiani hanno aderito in tutto il paese al “Black Day“. Il “Black Day” è un’iniziativa di protesta verso le dichiarazioni fatte dal guru dello Yoga Ramdev. I medici dell‘AIIMS, a New Delphi, il più grande ospedale della città, non solo hanno aderito all’iniziativa ma con cartelli chiedono di arrestare Ramdev e lo definiscono “un ciarlatano”.
L’iniziativa non danneggerà i pazienti, infatti i medici non si astengono dal lavoro, ma, hanno appuntato spillette nere sui camici e sostituito le immagini dei profili social con un quadrato nero.