“Ennesima polemica inventata dal sottosegretario Sasso”. Esordisce così Lucia Azzolina nel suo post su Facebook in cui smentisce le accuse del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso secondo cui l’ex ministra avrebbe favorito l’ingresso del professore Simon Levis Sullam al Miur.
Secondo il leghista, Azzolina avrebbe chiamato il docente dell’università Ca’ Foscari (nella bufera per aver postato una foto del libro di Giorgia Meloni a testa in giù) come esperto e membro della commissione ministeriale incaricata di revisionare la didattica della storia per le scuole.
“Non ho mai conferito alcun incarico da consulente, come asserisce il Sottosegretario amante di Dante, o meglio, di Topolino, né formalizzato alcun decreto istitutivo della commissione ministeriale sulla Storia, ufficialmente istituita invece solo pochi giorni fa”, dichiara Azzolina. La pentastellata pretende delle scuse e rilancia invitando il leghista “a concentrarsi, insieme al sodale di partito Durigon, a voler chiarire quanto emerso già settimane fa a seguito dell’inchiesta di Fanpage“.
Sasso risponde sui social auspicando che anche il ministro Bianchi prenda le distanze da Simon Levis Sullam e approfitta della situazione per tornare sulla presunta teoria gender: “Abbiamo fermato le linee guida gender nella scuola la settimana scorsa, adesso non tollereremo professori che raffigurano leader politici a testa in giù”.