venerdì, 29 Marzo 2024

Premio Campiello, la cinquina finalista. Premiata Daniela Gambaro per l’opera prima

La finalissima, con la premiazione del vincitore si terrà a Venezia il 4 settembre. Annunciato poi il libro vincitore del Premio Campiello Opera Prima, vinto da Daniela Gambaro con il suo "Dieci storie quasi vere", Nutrimenti.

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La Giuria dei letterati presieduta da Walter Veltroni ha scelto a Padova i cinque libri finalisti dell’edizione 2021 del Premio Campiello. I titoli arrivati in finale che concorrono alla vincita del prestigioso premio sono: “Sanguina ancora”, di Paolo Nori, edito da Mondadori; “Il libro delle case”, di Andrea Bajani, (Feltrinelli); “Se l’acqua ride” di Paolo Malaguti (Einaudi); “L’acqua del lago non è mai dolce”, di Giulia Caminito (Bompiani); “La felicità degli altri” di Carmen Pellegrino (La Nave di Teseo).

La finalissima, con la premiazione del vincitore si terrà a Venezia il 4 settembre. Va sottolineato che sia Bajani, sia Caminito concorrono anche per entrare nella cinquina dei finalisti del Premio Strega.

Il libro di Nori, “Sanguina ancora”, come quello di Bajani, “Il libro delle case”, sono riusciti ad ottenere i 7 voti necessari per regolamento per entrare in cinquina già prima della fine del primo giro di votazioni. Durante il secondo giro è stato Malaguti a ottenere gli agognati 7 voti con “Se l’acqua ride”. Per gli altri titoli, dopo tre scrutini di “fumata nera”, quindi senza il raggiungimento della maggioranza, si è optato per il ballottaggio tra le opere che avevano riportato il maggior numero di preferenze. Nelle votazioni finali sono così prevalsi Caminito e Pellegrino.

Annunciato poi il libro vincitore del Premio Campiello Opera Prima, vinto da Daniela Gambaro con il suo “Dieci storie quasi vere”, Nutrimenti. Nelle motivazioni lette da Walter Veltroni, per la giuria, Gambaro da vita a “figli, sorelle, soprattutto madri e una quotidianità che si affaccia in situazioni consuete, nelle quali a segnare lo stacco è la tipologia dei rapporti familiari e soprattutto delle maternità, ora felici, ora sofferenti, ora mancate. Ed è la magia della scrittura di Daniela Gambaro a tradurle in ‘storie quasi vere’, accompagnando con tono lieve e delicato quello scarto del vivere che mette improvvisamente a nudo una esistenza. Una scrittura che si fa partecipe, senza mai abdicare al rigore nel modulare gli accenti di commozione, malinconia, anche ironia propri di ciascuna delle dieci storie”.

In chiusura, Veltroni ha aggiunto che “sono stati tanti i bei libri che abbiamo avuto il piacere di esaminare, tra essi quelli che hanno vinto lo meritavano in modo particolare. Sono molto entusiasta anche del libro di racconti molto bello ed interessante che ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. I libri che hanno partecipato narrano di storie familiari ma non solo, in essi c’è la realtà che fa irruzione, così come i luoghi e i sentimenti. La varietà dei temi affrontati dai romanzi di quest’anno consentirà ai lettori che valuteranno la scelta della giuria di muoversi lungo diverse dimensioni”.

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