Giugno si tinge di bianco: l’Italia riparte e dà l’addio al coprifuoco, ma non a mascherine e distanziamento. Questa l’intesa raggiunta tra il ministero della Salute e le Regioni sulla linea d’azione da seguire nel passaggio alla zona a basso rischio.
Dopo l’incontro di ieri con il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza e il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, il ministro Roberto Speranza si dice soddisfatto dell’accordo raggiunto.
Le linee guida, che entreranno in vigore nella prossima ordinanza del ministero, prevedono il superamento del coprifuoco e l’apertura anticipata, al momento del passaggio alla zona bianca, delle “attività economiche e sociali” comprese nell’ultimo aggiornamento del documento della Conferenza delle Regioni e Province autonome. Restano, ovviamente, l’obbligo di distanziamento, areazione e sanificazione dei luoghi chiusi e le mascherine.
Le prime Regioni che testeranno le nuove regole saranno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, da martedì 1 giugno; seguiranno Abruzzo, Veneto e Liguria da lunedì 7 giugno.
Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, ha chiesto al ministro Speranza di anticipare al prossimo lunedì il passaggio alla zona a basso rischio, vista la “significativa diminuzione della pressione sui presidi ospedalieri e sulle relative terapie intensive”. Secondo il presidente, ad avvalorare quanto da lui richiesto, ci sarebbero anche i dati del monitoraggio della Cabina di regia relativi all’arco tra il 14 e il 20 maggio, che rivelano un’incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti nel territorio.
Il presidente del Veneto Luca Zaia, in conferenza stampa, ha rimarcato il superamento del coprifuoco a partire dalla seconda settimana di giungo: “La zona bianca – dice – rappresenta un ritorno alla normalità, ma non ha senso mantenere il coprifuoco fino al 21 giugno – come previsto dalla normativa nazionale. Zaia tira un sospiro di sollievo: la misura allenterebbe la stretta che avrebbe compromesso la stagione turistica.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, smorza l’entusiasmo ricordando che bisogna mantenere alta l’attenzione ed essere graduali nell’allentamento delle restrizioni. “Un certo rialzo nel numero di casi positivi ce lo aspettiamo”, ha detto ad Agorà, su Rai3; ma la possibilità di aprire a tutti la prenotazione alla vaccinazione, prevista a partire dal 10 giugno, consola anche i più preoccupati.
Dal prossimo mese, infatti, insieme al coprifuoco saltano anche le restrizioni relative alle fasce d’età della campagna vaccinale. Il Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha assicurato che la circolare è già pronta: tutti gli italiani potranno prenotare il vaccino anche sotto i 40 anni. Il numero di dosi in arrivo nelle prossime due settimane permettono di accelerare la campagna in vista della stagione estiva. La priorità è quella di allineare le regioni per evitare che qualcuno resti indietro: per questo, la precedenza spetta sempre agli over 60, anziani e soggetti fragili. Sulla seconda dose da somministrare a chi è in vacanza, Figliuolo ribadisce che bisognerà prendere una decisione unanime, “ma la soluzione deve essere armonica, uguale ovunque”.
Entro la fine di giugno, le dosi di vaccino anticovid saranno più di 28 milioni. Nei prossimi giorni saranno 8,5 milioni le dosi in arrivo, mentre altre 20 milioni sono previste per il prossimo mese. Gli over 80 vaccinati hanno superato il 90%; ne mancano ancora 460 mila. Seguono gli over 70, l’80%, e gli over 60, il 65%. “Adesso – dice il commissario a Dimartedì, su La7 – dobbiamo terminare queste classi andando a intercettarle in una maniera più proattiva rispetto a quello che è stato fatto finora”.