giovedì, 18 Aprile 2024

Milano, imprenditore arrestato per stupro. Le ragazze salgono a sei

Le vittime dell'Imprenditore milanese Di Fazio salirebbero a sei. La Procura sospetta che dietro di lui ci sia un giro di complici

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Salgono a sei le accusatrici di Antonio Di Fazio, dopo l’appello dei carabinieri alla vittime di farsi avanti. L’imprenditore 50enne è stato arrestato questa settimana, per violenza sessuale nei confronti di diverse ragazze.

Milano, imprenditore arrestato per violenza sessuale: nel pc foto di altre ragazze

Cinque donne sarebbero state narcotizzate, violentate e finite nel suo giro. La sesta, la più giovane di tutte, individuata dagli investigatori, si presenterà in Procura nelle prossime ore per essere ascoltata dai magistrati Letizia Mannella e Alessia Menegazzo.

L’elenco delle donne finite nella sua trappola, sembra però non fermarsi qui. Dalle indagini, infatti, è emerso che le prime violenze risalirebbero addirittura a una decina di anni fa.

Si alimenta sempre di più il sospetto secondo il quale, dietro all’ex patron di Global Farma, ci sia una vera e propria rete di complici.

Per questo motivo, la Procura ha aperto un nuovo filone, affidato al pm Pasquale Addesso, con indagini patrimoniali. Dalle prime informazioni raccolte, sembrerebbe che negli ultimi mesi siano stati registrati movimenti bancari sospetti.

L’organismo della Banca d’Italia che si occupa di riciclaggio ha segnalato questi movimenti alla Procura, finiti ora all’interno del fascicolo.

Inoltre, è stata fatta luce su alcuni episodi del passato dell’ex imprenditore. Dieci anni fa era «sul lastrico». Le società di famiglia (Coimi, Thecno farm e Thecno gest) erano piene di debiti. Per questo motivo, Di Fazio chiese denaro in prestito a uomini del clan Valle della ‘ndrangheta.

Nella Thecno gest, chiusa nel 2017, oltre a madre, padre e sorella, compariva un 55enne pregiudicato arrestato nel 2014 per un grande traffico di droga. Successivamente, gli affari milionari con la Global Farma aperta in piena pandemia nell’aprile 2020.

L’inizio delle indagini

Le indagini hanno preso avvio grazie alla denuncia di una studentessa 21enne, che a fine marzo, è stata narcotizzata e violentata. Da lì, le indagini hanno portato alla scoperta di un maniaco seriale, che sceglieva soprattutto studentesse fuorisede lontane dalle famiglie.

In cerca di un posto di lavoro o di uno stage universitario. «Giovani normali, alle prese con la difficoltà di vivere in una grande città come Milano, costrette dalle necessità a fidarsi di un imprenditore stimato e conosciuto in un settore importante come quello della farmaceutica», spiegano gli inquirenti.

Di Fazio avrebbe dunque approfittato delle loro fragilità violentandole e minacciandole poi, quando stordite e senza memoria ma terrorizzate, lasciavano il suo appartamento. «Abbiamo avuto negli anni diverse denunce di giovani donne narcotizzate e che si sono risvegliate con il sospetto d’essere state abusate – dicono i magistrati -. In queste storie potrebbero esserci altre vittime».

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