giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, ritardi per la consegna di 300 milioni di dosi: l’Ue chiede risarcimento ad AstraZeneca

È iniziata la battaglia legale tra l’Unione europea e AstraZeneca per il ritardo di consegnata di ben 300 milioni di dosi del vaccino. Si richiede una multa da 10 milioni di euro e 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo.

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A Bruxelles, questa mattina, è iniziata la battaglia legale tra l’Unione europea e AstraZeneca, la casa farmaceutica algo-svedese, per una presunta violazione del contratto per la consegnata di ben 300 milioni di dosi del vaccino. Nel pomeriggio tocca agli avvocati della casa farmaceutica difendersi, il verdetto è previsto per il prossimo mese.

Gli avvocati di ambe le parti si dovranno presentare davanti ai giudici di primo grado in lingua francese al tribunale di Bruxelles, per la prima volta. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, l’UE ha chiesto, come risarcimento per i danni dovuti ai ritardi di consegna delle dose dedicate per il vaccino anti-Covid, l’applicazione di una maxi multa ad AstraZeneca. A quanto pare, la richiesta non è solo quella di ricavare 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo, bensì multare la casa farmaceutica per ogni violazione del contratto che riusciranno ad ottenere: una multa da 10 milioni di euro.

L’accusa mossa da Me Rafaël Jeffareli, l’avvocato che difende gli interessi dei Paesi membri e della Commissione Ue, espone come AstraZeneca abbia conseguito a una “manifesta violazione” del contratto con gli Stati membri della Ue per “50 milioni di dosi del vaccino che sono state dirottate verso Paesi terzi”, dallo stabilimento Halix a Leida.

L’udienza è incentrata nel mancato impegno che AstraZeneca dedicherebbe al compimento del suo obiettivo e, quindi, alla mancata e concreta gestione del suo contratto con l’Unione europea fondata sul “miglior sforzo possibile”, favorendo però il rifornimento del Regno Unito a scapito dell’altro. L’avvocato dell’Ue ha descritto il contratto con AstraZeneca “chiaramente un fallimento”, notando come la casa farmaceutica abbia continuato a rifornire altri mercati rispetto all’Ue, per diverse settimane.

Jeffareli accusa AstraZeneca: “I migliori sforzi significano flessibilità! Perché il passaggio dal sito di Halix (verso la Ue, ndr) è iniziato solo il 13 ottobre?“, aggiungendo che “AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti che aveva a disposizione” e che poteva avvalersi di “sei siti produttivi per rispettare il programma prestabilito“.

È partito tutto dallo scorso 26 aprile, quando la Commissione europea ha citato in giudizio AstraZeneca, intenta a salvaguardare la consegna delle dosi stabilite precedentemente. L’azienda farmaceutica, però, dal primo trimestre del 2021 è riuscita a recapitare solo 30 milioni di dosi sui 120 milioni pattuiti, a causa di ritardi di vario genere. Per il secondo trimestre, presume di consegnare 70 milioni di dosi su 180 milioni concordate. Un responsabile della Commissione ha rilasciato una dichiarazione all’AFP, Agence France-Presse, affermando che AstraZeneca dedicherebbe una fornitura dei vaccini per una media di 10 milioni di dosi al mese, molto scarse rispetto alle quantità prefissate. Il gruppo smentisce di esser venuto meno ai propri obblighi.

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